Come i nostri lettori ben sanno “Oggi Cronaca” non tratta né articoli di sport né di cronaca giudiziaria perché riteniamo che gli argomenti o si trattano tutti nella loro interezza e in maniera ben fatta oppure debbano essere lasciati ad altri e siccome non disponiamo collaboratori a sufficienza per garantire  un ‘informazione capillare su tutto il territorio provinciale per questi due argomenti, abbiamo deciso di non trattarli.

Tuttavia, vista l’importanza dell’argomento, pubblichiamo una lettera di Lino Balza di Medicina Democratica che aggiorna i nostri lettori su quanto é accaduto oggi in Tribunale ad Alessandria nell’ambito del processo sull’inquinamento di Spinetta che vede in prima linea proprio Medicina Democratica.

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Udienza 16 gennaio 2012. Nessuno dei 36 imputati della catastrofe ambientale è stato prosciolto. Il giudice dell’udienza preliminare, Stefano Moltrasio, del tribunale di Alessandria, ha pronunciato “decreto che dispone il giudizio” nei confronti degli imputati Ausimont e subentrante Solvay. Carlo Cogliati, Giulio Tommasi, Francesco Boncoraglio, Bernard De Laguiche, Pierre Jaques Joris, Luigi Guarracino, Giorgio Carimati e Giorgio Canti dovranno comparire come imputati in Corte d’Assise il 18 luglio alle ore 10,30. Sono imputati per due reati: avvelenamento doloso e omessa bonifica. Fino a 15 anni di reclusione. l principale imputato al “processo del secolo” sarà Carlo Cogliati, presidente e amministratore delegato Ausimont e Solvay dal 1991 al 2003, che licenziò Balza e Spinolo per aver denunciato gli inquinamenti, e per questo già condannato.

Per Stefano Biagini (ultimo direttore Solvay) e i dirigenti Arkema il reato è di omessa bonifica. Fra le parti civili riconosciute sarà attiva al processo Medicina Democratica tramite l’avvocato Laura Mara con i suoi consulenti tutti a titolo gratuito e a patrocinio dei lavoratori e cittadini morti e ammalati per l’inquinamento doloso del polo chimico di Spinetta Marengo. Le fonti di prova sono state: le indagini dei carabinieri del N.O.E., i documenti sequestrati ambientali e medici, le intercettazioni telefoniche e le testimonianze dei dipendenti e dei residenti.

L’accusa è di dolo: 1) per essere essi stati a conoscenza dell’esistenza di discariche tossiche e illegittime e non autorizzate; 2) per aver omesso la manutenzione della rete idrica dello stabilimento provocando enormi dilavamenti delle sostanze inquinanti; 3) per non aver fatto il necessario per eliminare o solo ridurre l’inquinamento; 4) per aver avvelenato le falde sotterranee dentro e fuori lo stabilimento, nonché l’acquedotto di Alessandria, provocando gravi danni alla salute dei lavoratori e dei cittadini e dell’ambiente agricolo; 5) per aver direttamente somministrato acqua avvelenata a lavoratori e cittadini; 6) per aver omesso di segnalare agli enti pubblici il reale contenuto delle discariche e la reale portata dell’inquinamento sia del sito che delle falde; 7) per aver dolosamente errato e omesso e nascosto alle autorità i dati relativi alla esistenza e alla consistenza delle discariche, allo stato di contaminazione delle falde, alla mancata bonifica.

Medicina democratica Sezione provinciale di Alessandria


16 gennaio 2012