Nelle scorse settimane, durante l’ordinario servizio di controllo del territorio esperito dagli agenti della Squadra Volante della Questura di Alessandria, un cittadino egiziano di circa cinquant’anni era apparso estremamente nervoso e riluttante, dopo che gli operatori lo avevano fatto accostare con il proprio furgone per i normali accertamenti di rito.

Tale insolito atteggiamento è stato sufficiente per mettere in allerta i poliziotti che hanno intuito la probabile fruttuosità di procedere ad un controllo più approfondito. In particolare, una valigetta da lavoro attirava la loro attenzione, in quanto emanava un forte odore di stupefacente; infatti, al suo interno, celava un involucro contenente circa 100 grammi di sostanza che, alle successive analisi della Polizia Scientifica, si rivelava essere hashish.


L’uomo, peraltro, risultava essere già sottoposto alla misura della detenzione domiciliare per il reato di spaccio.

Non solo questo: nell’occorso, incalzato dagli operatori, l’uomo, forse per tentare di discolparsi, riferiva che il furgone era in uso anche al proprio figlio, residente a Novi Ligure, e che quindi la sostanza stupefacente ben avrebbe potuto essere sua.

Grazie a tale informazione, i poliziotti procedevano a recarsi anche a casa del giovane, classe ’98, anche lui sottoposto alla detenzione domiciliare per il medesimo reato. Qui, era possibile rinvenire circa altri 50 grammi della medesima sostanza.

Padre e figlio, quindi, sono stati entrambi tratti in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.