Un’evasione di oltre 1 milione di euro e cinque persone denunciate alla Procura della Repubblica di Tortona per frode fiscale effettuata grazie a trasporti mai effettuati. Questo il bilancio di un’operazione avviata dalla Guardia di Finanza di Acqui Terme che ha scoperto un meccanismo contorto, ma quanto mai efficace, per evadere il fisco.

L’idea originale è sempre la solita: produrre fatture false per “scaricarle” dalla dichiarazione dei redditi e pagare meno tasse di quelle dovute. Generalmente in questi casi ci si rivolge ad una “cartiera” cioè una ditta nata proprio con lo scopo di fatturare servizi inesistenti, mai avvenuti. Stavolta invece è stato diverso.

Tutto è nato grazie ai buoni rapporti di lavoro che un’azienda di trasporti di medie dimensioni con sede a Tortona aveva con alcuni piccoli “padroncini” cioè singoli autotrasportatori, titolari delle omonime aziende individuali (due con sede ad Acqui Terme, uno ad Asti e l’atro a Genova) ai quali affidava saltuariamente il lavoro che non riusciva a svolgere.

All’improvviso, un po’ a causa della crisi che aveva diminuito il lavoro, un po’ per guadagnare di più, il titolare dell’azienda Tortonese, secondo l’accusa, propone ai “padroncini” di effettuare fatturazioni per viaggi inesistenti che in realtà non sono mai avvenuti.

La regola è semplice: per ogni viaggio realmente effettuato dai padroncini ne devono essere fatturati almeno tre. L’azienda tortonese versa ai padroncini i soldi anche per i due viaggi inesistenti, che verranno poi restituiti all’imprenditore tortonese dedotta la percentuale del 10% che rimane ai camionisti.

Il guadagno per i “padroncini” non è molto, in proporzione al rischio, ma, sempre secondo l’accusa, se non accettano la proposta, rischiano di perdere anche il lavoro reale che viene loro affidato.

Per l’azienda tortonese si tratta di un buon introito: secondo le fiamme gialle acquesi, infatti, da ogni viaggio fittizio ricavava dal 30 al 40% dell’ammontare della fattura.

L’attività accertata dai finanzieri risale agli anni dal 2006 al 2009.

La società tortonese é stata individuata, a conclusione di attività investigative che la Guardia di Finanza di Acqui Terme ha avviato nei confronti dei due padroncini, i quali avevano omesso di presentare dichiarazioni dei redditi complòete, esponendo volumi d’affari irrisori.

La ricostruzione del giro di fatture false, operata dai militari attraverso copiose e minuziose indagini finanziarie si è concretizzata con la denuncia alla Procura della Repubblica di Tortona, per evasione fiscale, del 50enne, titolare dell’azienda di trasporti con sede in città e dei 4 “padroncini” .ù

5 luglio 2012