La Compagnia della Guardia di Finanza di Valenza, ha condotto un’attività di indagine nei confronti di una ditta
individuale con sede a Valenza, specializzata nell’assistenza a persone anziane. Le Fiamme Gialle valenzane
sono così riuscite a scoprire un vero e proprio business illecito che ha fatto fruttare al titolare della ditta oltre
164.000 euro in soli due anni (2022 e 2023); somma, tra l’altro, mai dichiarata al Fisco.
Le attività investigative hanno fatto emergere, nei confronti della quasi totalità dei dipendenti collaboratori
domestici, situazioni di assoluta prevaricazione e sfruttamento da parte del titolare dell’azienda. In particolare,
facendo leva sulla estrema necessità di lavorare delle vittime, con la promessa di ottenere una stabile opportunità
lavorativa, alcuni di loro venivano fatti lavorare in condizioni difformi da quelle previste dal contratto
sottoscritto e, al momento di ottenere la spettante retribuzione, ricevevano le distinte di bonifici che invece poi
venivano puntualmente annullati, ponendo i lavoratori in grande difficoltà economica oltre a fargli vivere una
condizione di forte stress fisico e psicologico.
Il responsabile, inoltre, prometteva alle famiglie che richiedevano il servizio assistenziale di ottemperare a tutti
gli obblighi in materia gius-lavoristica, presentando la propria attività imprenditoriale come affidabile e lecita,
con l’impegno mai assolto di regolarizzare le lavoratrici e pagar loro gli stipendi.
Quest’ultimo, mediante la creazione di contratti di mandato fasulli (in alcuni casi neanche controfirmati), nonché
di documentazione contabile irregolare, otteneva il consenso da diverse famiglie alla fornitura del servizio
assistenziale, facendosi accreditare dalle stesse ingenti somme di denaro e non ottemperando a quanto pattuito
dalle parti.
Le collaboratrici domestiche, quindi, sarebbero dovute essere assunte dalle famiglie (cosa che non è mai
avvenuta). Nei fatti, però, l’indagato ha indotto in errore le stesse al fine di portare a compimento il proprio
meccanismo fraudolento di sfruttamento della manodopera, utilizzando, tra l’altro, il conto corrente intestato ad
un ulteriore soggetto (indagato in concorso per il reato di truffa aggravata), per farsi accreditare le ulteriori
somme di denaro da parte delle persone riceventi le prestazioni assistenziali.
Il titolare della ditta individuale dovrà rispondere dei reati di sfruttamento della manodopera e truffa aggravata.

Al termine delle attività di indagine, i militari della Guardia di Finanza di Valenza, in collaborazione con i
funzionari dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Alessandria-Asti, hanno contestato sanzioni amministrative,
dell’importo complessivo superiore a 300 mila euro, per l’impiego di lavoratori non contrattualizzati e per il
relativo pagamento in modo non tracciato dei compensi.
Si evidenzia che il procedimento penale instaurato verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la
responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di
condanna.
L’attività delle Fiamme Gialle, tra le altre, è finalizzata ad arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo
nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che operano nella piena e completa osservanza
della legge ed a tutelare proprio la parte più debole in un rapporto di lavoro, i lavoratori.
Questi ultimi, infatti, lavorando in “nero” o in maniera irregolare, non vedono riconosciuta alcuna copertura
previdenziale e assicurativa, con gravissime conseguenze sia sulle legittime aspettative di maturazione dei
requisiti pensionistici, sia sulle garanzie in tema di infortuni sul lavoro.