Il Piano Estate, che si è tenuto presso l’Istituto Comprensivo di Viguzzolo, dal 6 al 10 settembre, ha coinvolto alcuni alunni delle classi terze della scuola primaria di Viguzzolo. Il tema del progetto riguardava la “Storia Locale” e il “Territorio” del nostro paese.

Le giornate sono state l’occasione per fare un tuffo nel passato osservando alcune fonti materiali presenti nel centro abitato: il Mulino della Cavallina, la Pieve romanica, il Monumento ai Caduti di tutte le guerre e la Stele in ricordo di Virginio Arzani.


La realizzazione del progetto è stata resa più appassionante grazie anche all’intervento di tre guide d’eccellenza appartenenti all’ACV (Associazione Culturale Viguzzolese) ed all’ANPI Viguzzolo (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia).

Valter Ponta ci ha raccontato quanto fosse importante il mulino nel passato e ci ha spiegato il meccanismo che permetteva di macinare, segare e pestare. I bambini hanno potuto visitare anche l’interno grazie alla disponibilità del proprietario della struttura, Sig. Enrico Marchese.

Sergio Ponta ha aperto le porte della Pieve romanica, il simbolo più rappresentativo del paese, ha illustrato le caratteristiche architettoniche del monumento e ha raccontato la sua millenaria storia.

Marianna Leardi, laureanda in Storia, ha emozionato gli alunni facendogli osservare con attenzione il cippo del Monumento ai Caduti che riporta i nomi dei Caduti viguzzolesi di tutte le guerre e narrando le vicende eroiche del partigiano Virginio Arzani, ucciso dai nazifascisti il 29 agosto 1944.

Le numerose uscite sul territorio sono state anche l’occasione per osservare con occhi diversi l’ambiente che ci circonda esplorando elementi naturali come il torrente Grue, la flora spontanea e la fauna selvatica che popolano le nostre campagne ed elementi antropici come un’azienda agricola locale, la roggia Ligosso, le coltivazioni tipiche della nostra zona.

Un sentito ringraziamento all’ACV e all’ANPI di Viguzzolo che ci hanno aiutato a realizzare questa significativa esperienza per i nostri bambini, perché la giovinezza dei popoli è data da una ricca vecchiaia – Cesare Pavese -.