La pinsa è ormai molto più di una variante della pizza: il suo impasto leggero, ottenuto da un mix di farine e da una lunga lievitazione, regala una base croccante all’esterno e morbida dentro. È perfetta per chi ama farciture generose, perché sostiene bene ingredienti saporiti senza diventare pesante.

La pinsa gourmet nasce dall’idea di valorizzare la stagionalità e i prodotti tipici italiani. Non con accostamenti casuali, ma ricette pensate per portare a tavola piatti che parlano di territorio, gusto e convivialità. Ecco sei farciture che puoi replicare facilmente a casa, ognuna con un carattere preciso e riconoscibile.

Pinsa con funghi porcini, taleggio e noci

Il profumo dei porcini appena saltati in padella è sufficiente a trasformare una cucina in un bosco d’autunno. Per questa pinsa basta tagliarli a fettine e cuocerli velocemente con olio e aglio, senza coprire il loro aroma. Il taleggio, appoggiato ancora freddo sulla pinsa calda, si scioglie lentamente fino a diventare una crema che avvolge i funghi. Le noci, spezzate a mano, portano croccantezza e un retrogusto leggermente amarognolo che completa il piatto.

È un condimento ideale da proporre nelle stagioni fredde, magari con un bicchiere di rosso morbido come un Pinot Nero o un Nebbiolo giovane. Pochi passaggi, ingredienti autentici: una pinsa gourmet che racconta la montagna senza bisogno di altro.

Pinsa con crema di ceci, guanciale croccante e rosmarino

Qui la base è la crema di ceci: basta cuocerli con alloro, poi frullarli con olio extravergine e un goccio di limone. Si stende la crema sull’impasto già cotto, così resta vellutata. Sopra, striscioline di guanciale rosolate fino a diventare croccanti e un rametto di rosmarino passato in forno che sprigiona un profumo intenso.

Da servire con un vino rosso strutturato o con una birra artigianale ambrata, capace di sostenere i toni pieni della carne.

Pinsa con salsiccia di cinta senese, friarielli e provola affumicata

Un piatto che mette insieme due tradizioni: la carne toscana e le verdure tipiche campane. La salsiccia di cinta senese, più saporita e profonda rispetto a quella comune, va sgranata e cotta a fuoco vivace. I friarielli, appena sbollentati e ripassati con aglio, olio e peperoncino, mantengono il loro gusto amarognolo. La provola affumicata, distribuita negli ultimi minuti di cottura, lega gli ingredienti con la sua nota affumicata e filante.

Il risultato è una pinsa dal carattere forte, per chi ama i sapori intensi, che funziona bene anche come piatto unico accompagnato da una birra chiara e luppolata che pulisca il palato.

Pinsa con cavolo nero, patate schiacciate e pecorino romano

Le patate, lessate e schiacciate grossolanamente, diventano una base morbida e leggermente dolce. Sopra, cavolo nero sbollentato e saltato con olio e peperoncino, che regala la sua nota amarognola e una consistenza corposa. Infine, pecorino romano grattugiato abbondante, che dà sapidità e profondità.

Se preferisci un piatto ricco, che si sposa bene con vini bianchi strutturati o con un rosato fresco. Con pochi ingredienti stagionali, si può costruire una specialità piena di carattere.

Pinsa con radicchio tardivo, gorgonzola piccante e noci caramellate

Qui domina il contrasto. Il radicchio tardivo, appassito in padella con poco olio, mantiene il suo amaro elegante. Il gorgonzola piccante, aggiunto a pezzi, si scioglie creando una crema decisa che invade la base. A sorpresa arrivano le noci caramellate: dolci e croccanti, spezzano l’amaro e il salato in un gioco continuo di sapori.

Si presta bene come piatto conviviale: pochi spicchi e i commensali iniziano a discutere su quale gusto prevalga. Si accompagna bene ai vini rossi corposi, ma anche alle bollicine secche che ne esaltano il contrasto.

Pinsa con zucca al forno, speck e fonduta di fontina

Un piatto che racchiude i colori dell’autunno. La zucca, tagliata a cubetti e arrostita in forno, diventa morbida e leggermente caramellata. Lo speck, passato velocemente in padella o in forno, rilascia croccantezza e sapore intenso. La fonduta di fontina, colata a filo sopra la pinsa ancora calda, avvolge gli ingredienti con una cremosità che li unisce senza coprirli.

Tre elementi che si bilanciano naturalmente. Da provare con un calice di vino bianco morbido o con una birra scura. È una ricetta che scalda e che funziona bene anche come piatto centrale in una cena autunnale.