Agosto non è un bel mese: sei in vacanza e le notizie ti sfuggono, anche quelle che meritano un intervento per dare il giusto riconoscimento alle persone. Mi riferisco a Mauro Angeleri, 64 anni, deceduto nei giorni scorsi; un uomo che ho avuto modo di conoscere e apprezzare tanti anni fa quando lavorava presso l’ospedale di Tortona.
Apprendere della sua dipartita, seppur in ritardo mi ha provocato un grande dispiacere, perché seppur le nostre telefonate negli ultimi tempi si erano diradate, ogni volta che ci sentivamo al telefono era sempre allegro e aveva la battuta pronta. Per come lo conosciuto era sempre così, anche nei momenti tristi e difficili.
Di Mauro Angeleri, tuttavia mi piace ricordare il grande amore che aveva verso l’ospedale di Tortona quando il nosocomio era al massimo splendore e lui ne ha visto il progressivo depauperamento. Mi chiamava al telefono e mi diceva “ma tu che sei un giornalista non puoi fare nulla?” E’ stato anche per merito suo che ho ingaggiato una battaglia (poi risultata inutile) contro lo smantellamento del nostro ospedale con articoli su articoli, ma la politica e “chi muove i fili” sono più potenti di un giornale locale.
Però, ora che Mauro non c’é più volevo ricordarlo pubblicamente e dare il giusto merito ad un uomo caparbio buono ma soprattutto onesto che odiava le ingiustizie e che forse non è stato premiato come meritava perché la morte lo ha portato via troppo presto.
A lui è legato uno dei momenti professionalmente più importati della mia vita che ricorderò sempre, per questo a lui, oggi, oltre che a mia stima che c’è sempre stata, va il mio “grazie”.