Questo il titolo della conferenza del Prof.Giuseppe Castelli, presentata in chiusura della prima festa patronale dedicata a San Luigi Orione. Lunedì pomeriggio, in una sala polifunzionale ancora addobbata dalle opere dei 14 artisti della mostra “Carità e solidarietà”, organizzata per la festa patronale dalla Biblioteca comunale, il Prof. Castelli, esperto d’arte, cultore di Narciso Càssino e curatore del museo dedicato alla scultore di Candia Lomellina nel suo paese natale, ha sviluppato la sua relazione intrecciando notizie biografiche dell’artista con la storia dei legami fra lo scultore e don Orione e, dopo la morte di don Orione nel 1940, con la Congregazione orionina. Soffermandosi sulle sculture più famose di Càssino, il relatore ha focalizzato l’attenzione del pubblico sul  Monumento al beato Luigi Orione, in bronzo, alto metri 3,20 collocato in paese nel 1984, nei giardini dedicati a Giovanni Paolo II e ai Giusti dell’Umanità, facendo emergere le differenze fra questo capolavoro e il precedente Don orione, in marmo di Candoglia, posto nell’abside sinistro esterno del Duomo di Milano.

Personalità solare e spontanea, quasi ingenua, Càssino coltivò un ideale della bellezza che andava al di là dei semplici canoni classici e comprendeva anche  i segni umani  della fragilità e dell’ interiorità sofferta, aperta alla trascendenza. Il relatore ha poi ricordato la vicenda religiosa dal sapore epico dell’ opera più famosa dello scultore, il colossale gruppo di bronzo dorato della Mater Dei, ideata e voluta in vita da San Luigi Orione. Alta ben 14 metri, del peso di 90 quintali, la statua troneggia dal 1958 sulla cima della torre di 70 metri del Santuario della Madonna della Guardia di Tortona. La relazione si è completata con la proiezione di un video realizzato dal prof. Giuseppe Masinari nel 1965,  sulla grande Madonna della Guardia e sulle ultime opere dello scultore.