Mi chiamo Leonardo Gobbo. Frequento la classe quarta superiore dell’indirizzo informatica e telecomunicazioni all’ “I.I.S. Guglielmo Marconi” di Tortona. Quest’anno ho avuto la fantastica opportunità di partecipare al concorso nazionale “Legalità e Cultura dell’Etica”, promosso dal Rotary Club. Argomento della competizione era: “Intelligenza Artificiale: a breve, tra opportunità, rischi e possibili illegalità. Viaggio verso l’ignoto: evoluzione o declino?”.

La mia professoressa di italiano, Chiara Parente, ha proposto alla classe di scriverne un tema.Ho colto l’occasione per raccontare nel mio elaborato tutto l’interesse che nutro per l’IA, cercando di analizzare le potenzialità e i pericoli, che potrebbero sorgere da un suo uso improprio.


Con grande entusiasmo e un pizzico di incredulità, ho scoperto di aver ottenuto il secondo posto a livello nazionale! Questo risultato mi ha permesso di essere invitato a Torino, al Palazzo dell’ Arsenale, per partecipare a una conferenza tenuta da esperti del settore e per ritirare l’attestato e il premio.

Ringrazio il Dirigente scolastico, Professor Guido Rosso, e il Rotary Club per avermi offerto l’opportunità di vivere un’esperienza unica e speciale.

TEMA:

Sono uno studente di quarta superiore, appassionato di informatica, e molto spesso mi capita di riflettere sul ruolo dell’intelligenza artificiale nella nostra società, con un’attenzione particolare alle sfide sul mio futuro lavorativo. L’intelligenza artificiale, detta brevemente “IA”, in poche parole, secondo quanto letto in articoli su Internet e sulle slide fornite dal docente, è la creazione di sistemi in grado di eseguire compiti che richiedono intelligenza umana. La sua storia inizia nel ventesimo secolo, ma è negli ultimi anni che ha fatto passi da gigante, grazie anche al machine learning e alle reti neurali.

L’IA rappresenta davvero una minaccia o ci condurrà all’innovazione?

I suoi vantaggi sono innegabili, dall’ottimizzazione dei processi aziendali alla diagnosi medica, offre soluzioni innovative che migliorano la nostra vita quotidiana. Alla domanda se l’IA potrà mai sostituire la mente umana, ho trovato non poche difficoltà nel rispondere. Mentre può superare in alcuni compiti specifici, la ricchezza della mente umana, la creatività e la comprensione emotiva sembrano ancora al di là della sua portata. Come studente di informatica la presenza sempre più diffusa dell’IA può sollevare preoccupazioni sul mio futuro lavorativo. Tuttavia, credo che il rischio sia bilanciato dall’opportunità di contribuire a sviluppare e gestire questa tecnologia.

Personalmente vedo l’IA come un alleato potente, ma che deve restare sottomesso alla guida umana. La mia formazione in informatica non deve essere minacciata, ma piuttosto arricchita dalla sfida di lavorare con questa tecnologia avanzata. L’IA è una realtà che sta modellando il nostro mondo. Accolgo le opportunità che presenta, ma mi impegno a contribuire affinché rimangano un complemento, non una sostituzione della mente umana. Il futuro può essere una collaborazione efficiente tra l’intelligenza artificiale e la creatività umana.