Le stradine che portano alle colline dell’Acquese, un tempo meta di cercatori di funghi e di scampagnate, percorse e frequentate da turisti e famiglie del luogo, negli ultimi mesi hanno vissuto un repentino e inaspettato incremento del traffico di mezzi e persone, attirati da interessi di tutt’altra natura. L’area è infatti divenuta punto di incontro per tossicodipendenti provenienti da tutto l’Acquese e dalle limitrofe province di Asti, Genova e Savona.

Il fenomeno non è sfuggito ai Carabinieri della Compagnia di Acqui Terme, che nel corso del quotidiano monitoraggio del territorio, soprattutto delle zone periferiche e meno soggette ai controlli di routine, hanno notato la nuova e sospetta frequentazione della zona. Immediata l’attivazione di un’attività di indagine che ha impegnato il Nucleo Operativo con l’ausilio delle Stazioni di Ponzone e Bistagno, nel corso della quale è emersa una fiorente attività di spaccio nei boschi adiacenti Morbello, condotta giorno e notte, con cessioni di stupefacenti che arrivavano fino a trenta al giorno, generando introiti giornalieri per circa 2.000 euro.


Nonostante le difficoltà derivanti dall’impervietà dell’area e del contesto, grazie a un’attività protrattasi per settimane, i Carabinieri hanno ricostruito minuziosamente un collaudato sistema di spaccio di sostanze stupefacenti, anche pesanti, che prevedeva il pernottamento per lunghi periodi di due pusher, con l’ausilio di fiancheggiatori, in dimore di fortuna o bivacchi improvvisati nelle aree boschive.

Le indagini hanno infatti permesso di individuare, in una località impervia, un vecchio casolare con segni di una recente frequentazione, presumibilmente degli spacciatori, da cui è partita la parte decisiva dell’operazione dei Carabinieri.

Dopo una meticolosa pianificazione, l’area è stata cinturata, eludendo le vedette posizionate a protezione del luogo di spaccio, e, atteso il momento propizio, è stata fatta irruzione nell’improvvisata dimora, dove sono stati sorpresi i due pusher, che, dopo un tentativo di fuga, sono stati ammanettati.

La perquisizione ha quindi permesso di rinvenire 150 grammi di cocaina350 di eroina e 150 di hashish, oltre a 5.000 euro in denaro contante provento dell’illecita attività e materiale idoneo al confezionamento dello stupefacente: un giro d’affari che poteva portare nelle tasche degli spacciatori fino a 40.000 euro.

A seguito della convalida, i due arrestati sono stati sottoposti alla misura cautelare in carcere.

L’attività rappresenta una prima pronta risposta alle istanze dei cittadini dell’acquese che hanno segnalato gli insoliti viavai nelle aree boschive, recentemente portate anche all’attenzione del Prefetto di Alessandria, a cui seguiranno ulteriori indagini dei Carabinieri volte a una più ampia soluzione del problema dello spaccio di droga nella zona.