Avendo la Giunta pontecuronese accolto la proposta di intitolazione avanzata dalla Commissione di gestione della Biblioteca “A. Castelli”, sabato 16 la Sala Polifunzionale del Comune è stata intitolata a Giovanni Berri, storico Sindaco di Pontecurone alla guida del paese dal 1946 al 1961.

Giovanni Berri, classe 1896, calzolaio ed agricoltore, prima di essere un grande ed illuminato Sindaco del paese, fu un ragazzo generoso e sensibilissimo nei confronti degli umili, dei deboli, delle vittime delle ingiustizie. La sua disabilità, dovuta alla poliomielite contratta nella prima infanzia, anzichè renderlo fragile, ne fortificò il carattere.


Antifascista convinto, a 15 anni iscritto all’Internazionale socialista, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 si impegnò nella Resistenza, formando un gruppo di giovani pontecuronesi che confluirono nel distaccamento “Torre” della 108^ Brigata Garibaldi “P. Rossi”.

Partecipò attivamente alla lotta clandestina, finchè fu catturato dai Tedeschi durante una retata nel gennaio 1945 a Castelnuovo. Incarcerato e avviato alla deportazione in Germania, fu salvato in extremis il 25 aprile dalla fine delle ostilità, quando la tradotta era già al Brennero.

Venne eletto sindaco alla fine della II guerra mondiale, dopo la fase di transizione (1/10/45-1/4/46) che vide alla guida dell’amministrazione pubblica Benisio Moroni.

Praticamente, dal ’46 fino al 13 gennaio 1961, data della sua tragica morte, Giovanni Berri fu al servizio della comunità di Pontecurone.

La misura del suo straordinario impegno civile per la comunità pontecuronese è data dall’enorme numero di iniziative, intraprese dalla sua Giunta, in un periodo non facile come fu il secondo dopoguerra, e anche durante tutti gli anni ’50.

Fra le opere più significative nell’ambito dei lavori pubblici, ricordiamo la costruzione dell’acquedotto, la fognatura, la passerella in cemento armato sul Curone, l’ingresso principale e l’ampliamento del cimitero, la copertura della roggia dei mulini, la piazza Martiri della Libertà, l’innalzamento dell’edificio scolastico, le ‘Case Fanfani’ e viale Europa, la luce elettrica nelle cascine. Tutte opere che contribuirono a fare di Pontecurone un paese moderno, vivo, più sicuro dal punto di vista igienico-sanitario, con una migliore qualità di vita.

La targa all’ingresso della Sala Polifunzionale in via Emilia n. 76 è stata svelata dall’odierno Sindaco Giovanni Valentino D’Amico, subito dopo la presentazione del X Quaderno della Biblioteca (decennale collana storica), all’interno del quale  si trova un capitolo incentrato proprio su Giovanni Berri, personaggio controverso, decisionista, straordinariamente lungimirante, la cui storia è esemplare per capire le dinamiche politiche del paese di ieri e di oggi.