Concerto delle grandi occasioni quello di lunedì 4 settembre alle ore 21 a Villaromagnano , in occasione dei festeggiamenti del locale santo Patrono. Concerto dedicato alla musica di Astor Piazzolla. La leggenda narra che la prima volta che Borges ascoltò Piazzolla in concerto uscì dalla sala sbraitando: “Questo non è tango”.

E aveva ragione. Non era e non è tango. Era ed è qualcosa di estremamente innovativo, poche battute e il NUEVO TANGO ideato, pensato , suonato da Piazzolla lo si riconosce-. Piazzolla rivoluzionò l’unico sentimento inamovibile per gli argentini, l’unico grande convincimento, il loro paradigma divino: il tango, per l’appunto. Non fu semplice sparigliare le carte per quel ragazzo dal temperamento focoso, figlio di una coppia di origini italiane, nato l’11 marzo del 1921 a Mar del Plata .

Si trattava di scardinare le tradizioni, il culto, il folklore, perfino il mito. Eppure ci riuscì suonando il bandoneon, mescolando il mescolabile, sommando nelle sue partiture frammenti di musica classica con il jazz,. cavalcate ritmiche che tolgono il fiato, spericolati virtuosismi eseguiti da strumenti mai utilizzati nel tango prima di lui: flauto, sassofono, organo Hammond, chitarra elettrica….Un tradimento per i puristi. Lo chiamarono “l’assassino del tango” ma lui, Astor, non si diede mai per vinto. E alla fine ebbe ragione. Cento anni dopo Piazzolla sopravvive al suo stesso mito, siede nell’Olimpo dei grandi, lui che aveva vergogna a suonare quello strumento “povero”, dotato di mantice, che il babbo gli aveva regalato Lui che doveva diventare un ragioniere ma mollò gli studi per depressione. Lui che a 11 anni già componeva, lui che salì su un palco quasi per errore tra lo stupore e l’incredulità di maestri di musica tanto grande, adulto, purissimo era il suo talento. Dirà scatenando polemiche e sconcerto: “Il tango non esiste più. Esisteva molti anni fa, quando Buenos Aires era una città dove ci si vestiva di tango, si camminava nel tango, si respirava nell’aria il profumo del tango. Il tango di oggi è solo un’imitazione noiosa e nostalgica di quel tempo”.

Per questo assassinò quella musica. La gente lo definiva il “el gato” tanto era veloce, sinuoso, imprendibile il suono che produceva, come un funambolo su una corda tesa tra il passato e il futuro, tra l’Argentina dei peggior barrios e i jazz club fumosi della Grande Mela. Confessò in un’intervista: “Coltivo un’illusione: che la mia opera si ascolterà ancora nel 2020 come nel 3000”. Così è. Così sarà perché il “nuovo tango” di Piazzolla è una cattedrale di musica solida, bella, immortale. E poi , ce lo sentiamo anche un pò nostro, un pò italiano. L’Italia, dicevamo, il Paese che lo accolse come un figliol prodigo, dove collaborò tra gli altri con Mina, Iva Zanicchi, Tullio De Piscopo e Marco Bellocchio per l’Enrico IV, dove incise la celeberrima Libertango, una composizione che con Oblivion è ancora segno e simbolo della sapienza musicale di Astor, anzi il Grande Astor, corteggiato pure da Bernardo Bertolucci. Il regista gli chiese di scrivere la colonna sonora di “Ultimo Tango a Parigi”, la pellicola “scandalo” con Marlon Brando e Maria Schneider. Lui rifiutò sdegnato. Tre anni dopo si presentò a casa del maestro con un 45 giri in mano intitolato “El penultimo Tango”. Disse, senza chiedere scusa: «Quel rigurgito di egotismo è stato uno dei più grandi errori della mia vita». Morirà a Buenos Aires il 4 luglio del 1992. Ma cento anni dopo Piazzolla ce lo sentiamo ancora qui, fumantino e spettacolare: capace di sciorinare milioni di note al secondo” per una musica che combina insieme languore e potenza, unisce lo spirito profano del “duende” con le visioni d’arte del Novecento, musica libera, unica , inconfondibile, che ci “strapazza ” il cuore tanto è profonda e carnale.


ENSEMBLE DODECACELLOS VOCE SOLISTA : ANGELICA DEPAOLI PIANOFORTE: ANDREA ALBERTINI DANZATORI : ACCADEMIA DANZARTE . COREOGRAFIE DI STEFANO BOTTO PROGRAMMA: – OBLIVION (A.Piazzolla) – LIBERTANGO (A.Piazzolla) – TANGO POR CLAUDE (R.Galliano) – VUELO AL SUR (A.Piazzolla) – IL POSTINO (L.Bacalov) – BALADA POR UN LOCO (A.Piazzolla) – JEANNE Y PAUL (A. Piazzolla) – SERA QUE ESTOY LLORANDO (A. Piazzolla) – ADIOS NONINO (A. Piazzolla) – YOUKALI (K. Weil) – AVE MARIA (A. Piazzolla) – MILONGA DEL TROVADOR (A. Piazzolla) – BESAME MUCHO (C. Velazquez) – YO SOY MARIA (A. Piazzolla)