L’incontro con il direttore sanitario e alcuni medici presenti venerdì scorso ha permesso di conoscere un’importante realtà sanitaria, che patisce la generale carenza di personale e la marginalità territoriale, con la forte presenza di mobilità passiva verso la vicina Lombardia.

Alcune funzioni fondamentali dell’ospedale: pronto soccorso, medicina ambulatoriale e riabilitazione sono al momento oggetto di una gara di esternalizzazione che ha suscitato forti preoccupazioni nel sindacato dei medici, che ha presentato ricorso al TAR, gara il cui esito sarà noto nei prossimi giorni. La solidità del sistema sanitario pubblico viene messa fortemente in discussione da scelte di questo tipo, soprattutto se, come sembra, non sono chiari i rapporti di responsabilità e di comando tra la direzione aziendale e il soggetto esterno. La carenza di medici e personale sanitario è un dato oggettivo, a cui è lecito far fronte con strade anche innovative, ma questo non deve prefigurare una privatizzazione della sanità pubblica e oggettivamente un aumento dei costi dei servizi, come il caso dei medici gettonisti dei pronto soccorso, pagati 3 volte i medici interni, dimostra.


Non vorremmo che il bando di parziale privatizzazione dell’Ospedale diventasse un modello da esportare nei piccoli ospedali del Piemonte. È necessario invece che venga completato il progetto di medicina territoriale previsto dal PNRR per riportare il paziente al centro del sistema sanitario nazionale.

Silvana Accossato – Capogruppo Liberi Uguali Verdi Consiglio regionale del Piemonte