È l’ultimo rampollo dell’illustre Casato alessandrino. Sposa giovanissimo Cristina di anch’essa di nobile famiglia Insieme danno vita a tre figli

Ambrogio è rimasto senza genitore all’età di dieci anni.


Diciassettenne si congiunge in matrimonio con Caterina di San Martino di Agliè, di ventiquattro mesi più giovane, il matrimonio è allietato da tre figli: Alfonso Carlo, Cristina, l’ultimo è Vittorio Raimondo.

Ambrogio s’arruola come ufficiale nell’esercito, trentaduenne è primo scudiero del duca d`Aosta, ovvero molto vicino al sovrano Vittorio Emanuele I, per diventare nel 1790 Governatore del Monferrato.

È al fronte per combattere i francesi i quali allontanano i Savoia dal loro territorio. Ambrogio segue il Sovrano a Roma, poi in Sardegna, con il ferreo desiderio di ritornare in Alessandria per gestire da vicino il patrimonio del Casato in fase di degrado, pertanto è costretto ad assecondare i vincitori.

I suoi beni hanno sempre minor consistenza per il continuo richiedere cospicue somme, sia a beneficio dell’esercito di cui è stato Ufficiale in stanza ad Alessandria,

sia per i debiti accumulati via, via dalla moglie per la stipula di onerosi contratti.

I continui esborsi di denaro lo hanno costretto a cedere qualche proprietà di famiglia, mentre il palazzo della Dinastia è stato requisito dai francesi, dopo il 14 giugno 1800.

L’edificio, ritenuto fra i più suggestivi di Alessandria, se non il migliore dal punto di vista architettonico, è davvero il gioiello di famiglia, valutato in 350.000 franchi, una somma ragguardevole.

Edificato su progetto dell’architetto Benedetto Alfieri, sarà destinato alla vendita all’incanto, tra l’altro molto ambito dalla Pubblica Amministrazione.

Ambrogio è in ottime relazioni con i francesi i quali lo hanno promosso Comandante della Compagnia, in tale veste assume l’incarico di vicepresidente del Collegio Elettorale del Dipartimento di Marengo.

Il ritorno dei Savoia in Alessandria è stato ben accolto da Ambrogio, con questi ha ottenuto altri importanti cariche pubbliche: è Comandante Generale della Divisione di Alessandria, successivamente è sullo scanno più alto della città in veste di primo cittadino, per vivere nella Tenuta Ghilina, alla Fraschetta laddove v’è una ricca biblioteca, oltre alle collezioni di oggetti archeologici.

Le scienze sono un’altra passione di Ambrogio, è aggiornato sugli ultimi sviluppi di quel tempo, prova l’emozione di salire sui primi palloni aerostatici.

L’intero patrimonio è lasciato a Cristina, l’unica figlia rimasta.

E, il resto della famiglia? La moglie Cristina decede nel 1794; Alfonso Carlo nel 1808; Vittorio Raimondo ha seguito Napoleone Bonaparte in Russi, decedendo nel 1812; L’adorata figlia Cristina lo raggiungerà nel 1841, una decina d’anni dopo la sua scomparsa

Franco Montaldo

FOTO TRATTA DA https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Monogramma_Ambrogio_Maria_Ghilini.png