Il successo del pesto ha portato questa salsa cruda, la più “verde” nell’universo dei condimenti, ad occupare quote di
mercato importanti, valutabili in circa il 25% dell’intero settore, pari a un fatturato di circa 250 milioni di Euro. Questo
trend positivo è stato colto e rilanciato con impiego di grandi risorse tecno-logiche e promozionali dal sistema
industriale italiano, fenomeno del quale ha tratto beneficio anche la Liguria, patria storica del pesto.
Le coltivazioni di basilico liguri sono passate da una base storica di circa 30/40 ettari ad oltre 100 ettari, considerando
esclusivamente il basilico DOP. Ciò ha favorito lo sviluppo di una rete di piccoli e medi trasformatori per i quali il pesto,
insieme ai prodotti dell’olivicoltura, costituisce una voce rilevante dei loro cataloghi, diventati un ricco prontuario di
specialità regionali. Con lo sviluppo delle coltivazioni di basilico DOP e la coscienza di avere sul territorio un prodotto
unico e non imitabile, gruppi di coltivatori e di aziende trasformatrici avanzano ipotesi di riforma e riorganizzazione del
settore, con l’obiettivo di preservare l’identità di un prodotto simbolo della Regione Liguria e di individuare il mercato
in grado di accoglierlo.
Interventi
ore 10.30
Saluti e introduzione
Enrico Lupi, Presidente Camera di Commercio Riviere di Liguria
ore 10.45
Il basilico e il pesto, ambasciatori della Liguria
Alessandro Piana, Vice Presidente della Regione Liguria, con delega all’Agricoltura
ore 11.00
La consistenza delle produzioni di Basilico Genovese DOP in Liguria
Giovanni Minuto, Direttore Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola (CeRSAA)
Ore 11.15
Il basilico e il pesto: un fenomeno di consumo e di costume
Angelo Lumelli, Consulente
Ore 11.30
Il basilico e il pesto negli Stati Uniti
Roberta Marcenaro, IMARK Holdings
Ore 12.00
Riflessioni conclusive
Osvaldo Geddo, Componente della Giunta della Camera di Commercio Riviere di Liguria