Nato a Lu da modesta famiglia di contadini, a Novara completa gli studi conseguendo il diploma di ragioniere per arruolarsi nell’esercito

Luigi, conseguiti gli studi, è attratto dalla carriera militare; la prima missione è inviato in Libia per mediare la pace, nonostante vi siano già state buone premesse nell’ottobre 1912 a Losanna, laddove s’è decretata la sovranità italiana sullo Stato africano.


L’evento è sottolineato con la promozione a Tenente; successivamente, con il grado di Capitano, partecipa alla prima guerra mondiale insignito con la Croce di Guerra al Valor Militare, unita alla promozione di Tenente Colonnello.

È il 1940 quando partecipa alla campagna di Francia in un periodo limitato, successivamente è scelto per coordinare la difesa di Firenze fino al 1943, quando è assegnato alla Divisione Acqui, operativa in Cefalonia.

La situazione sull’isola greca è tragica nello stesso momento i militari, al suo comando, hanno occupato i cardini del territorio isolano, sono stati abbandonati da ogni conforto, da parte dell’Italia.

Gli ordini di resistere sono arrivati dall’Italia tardi, troppo tardi, il nostro concittadino ha due reggimenti da guidare, in un momento tanto drammatico per l’esercito italiano, inviato a combattere in terra greca contro i tedeschi armati sino ai denti, sapendo resistere da eroi davvero.

I feroci scontri sono durati otto giorni circa, quando il generale Gardin ha deciso la resa.

Le truppe comandate da Luigi sono sopraffatte, egli è stato catturato, condannato alla fucilazione con tutti i novemila soldati inviati a morire a Cefalonia, per una Patria abbandonata a se stessa, in un momento tanto difficile.

I suoi resti si trovano nel Sacrario Militare, trasportate negli anni ’50.

Franco Montaldo