Francesco è iscritto al Liceo, prosegue gli studi conseguendo ventitreenne la laurea in Teologia a Torino, il primo passo per essere inserito nell’ordine sacerdotale.

La giurisprudenza è la materia più congeniale alla sua inclinazione, pertanto inizia a seguire gli studi di Diritto Canonico.


La sua apertura mentale è notata dai superiori, questi non tardano a consegnargli la cattedra di Rettore del Seminario dei Santissimi Ambrogio e Carlo, un motivo in più per essere inserito nel ruolo della formazione ecclesiastica riservata ai giovani dell’Italia Settentrionale, pur continuando ad insegnare storia in Sant’Apollinare, un modo con cui alimenta la personale curiosità in detta disciplina, soprattutto approfondisce gli studi sul nostro passato.

Sono gli anni in cui fonda la Rivista di Storia, Arte e Archeologia per la provincia di Alessandria, diretta da Francesco sino all’ultimo suo respiro.

L’umanità insita nel suo carattere, lo include fra i componenti della Sacra Rota, al fianco d’importanti Congregazioni Capitoline pur accettando, nel 1894, la nomina di Canonico della nostra Cattedrale, così ritorna a risiedere nella nostra città trentaseienne, un’ottima occasione per arricchire la sua cultura sugli eventi trascorsi nei secoli sul nostro territorio impiegando impegno, competenza, intelligente passione.

Attraverso la profonda cultura, sa ricercare le “pagine giuste”, adatte a scrivere il Cartario Alessandrino, composto in tre volumi impostati sulle notizie acquisite relative al periodo medioevale.

Altri scritti da lui firmati sono Liber Crucis, un insieme di documenti consecutivi integrati all’anno 1400, successivamente Alessandria nel periodo napoleonico e Carte alessandrine del 1821, tutte opere argomentate sul nostro passato a cui s’aggiungono: Dissertazioni storico – critiche sopra Alessandria; L ‘Abadia di Santa Giustina, memorie storiche di Sezzadio.

A queste s’aggiungono le monografie, pubblicate sulla rivista da lui fondata, come: La vecchia cattedrale di Alessandria; La chiesa di San Rocco e la pestilenza di Alessandria del 1630, a cui si aggiunge Il blocco della cittadella di Alessandria negli anni 1745 – 1746.

Franco Montaldo