L’appuntamento è di quelli importanti e da non perdere assolutamente perché avrà come protagonista Roberto Carlo Delconte, giurista, canonista, docente, giornalista, storico, esperto d’arte e autore prolifico, nonché molto altro, ma ci fermiamo qui perché il personaggio è tra i più apprezzati e stimati della zona.

Sarà presente giovedì 9 giugno, presso la bellissima Chiesa di Sant’Ignazio a Castelnuovo Scrivia (che, ricordiamo, è la prima Chiesa al mondo ad esser stata dedicata al fondatore del Gesuiti), dove alle ore 18.30, verrà presentato il suo nuovo libro dal suggestivo titolo “Puntodirugiada” (scritto tutto attaccato per farne meglio capire il significato metaforico, preso dal linguaggio della meteorologia).  


Si tratta della raccolta dei testi della omonima rubrica pubblicata, dal 2010, sul nostro Bollettino interparrocchiale (che è stato diretto per 25 anni da Delconte, primo direttore laico del periodico che è uno dei più vecchi della Diocesi). Il libro si avvale anche di due Prefazioni e di una profonda e chiara Introduzione dell’Autore; mentre la copertina presenta una straordinaria foto aerea della cupola di Sant’Ignazio.

L’opera (edita da Fadia) presenta una raccolta di aforismi di cultura e saggezza cristiana, presi da molte fonti e Autori, tra cui anche due castelnovesi: lo scrittore Soldini ed il poeta don Benito Regis. Tre i brevi interventi previsti durante la presentazione – moderati dalla giovane neo-laureata Katia Trovamala (pronipote di Luigi Trovamala, che fu instancabile promotore della Chiesa castelnovese) –  che saranno a cura di: Michele Madonna (Professore ordinario di Diritto canonico e Diritto ecclesiastico al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pavia, con il quale l’Autore lavora dal 2018); Claudia Boccalini (già Preside del “Plana”, una importante Scuola di Voghera, ove per alcuni anni ha insegnato Delconte) e mons. Francesco Giorgi (apprezzato e colto sacerdote, che fu anche Cappellano della Chiesa di Sant’Ignazio e Segretario del Vescovo Canessa, che conosce  da molti anni Delconte).

Ci saranno poi alcuni intermezzi musicali curati con eleganza e competenza da Eros Zanella; mentre al termine dell’incontro ci sarà un simpatico rinfresco per consentire il classico momento “firma copie” e, soprattutto, per  avere una occasione di piacevole scambio di saluti. Quattro sono i loghi che compaiono nella locandina: quello del Comune, del “Cantiere cultura”, della Biblioteca e del Centro Studi Matteo Bandello (di cui Delconte sarà nuovamente responsabile per il Comune); inoltre è significativo il cospicuo numero di sponsor che hanno finanziato questa realizzazione editoriale, che dimostrano sia la sensibilità delle aziende del territorio nel sostenere iniziative culturali, e sia l’apprezzamento per l’attività quarantennale, civica e culturale, svolta da Delconte.

Molto originale, infine, il titolo dell’incontro proposto, che è quello di “Aperitivo teologico”, con il quale l’Autore vuole vincere una sfida: quella di riuscire a dimostrare che si può fare cultura e parlare delle magnifiche realtà della nostra Fede con sapiente leggerezza (garantita dalla qualità dei relatori scelti), vivacità e gioia, come continua ad esortarci Papa Francesco, il quale ci ricorda che la pesantezza, la tristezza e l’eccessivo rigore sono nemici di una positiva visione della ricchezza e concretezza della vita cristiana.

In una recente intervista Delconte (che ha superato le 330 pubblicazioni, tra cui una trentina di libri) ha ricordato una bella intuizione del Cardinale Paul Poupard (Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura dal 1988 al 2007; e conosciuto da Delconte a Tortona in occasione di una bella conferenza del Presule): premessa “l’importanza della cultura nella vita dei popoli e di conseguenza della Chiesa,… occorre un ideale di vita cristiana che può rappresentare un ‘felice lievito’ nella pasta stanca del Vecchio Mondo. Come amo spesso ripetere, bisogna coltivare per la nostra vecchia Europa una cultura della speranza”. E, in coerenza al testo, ecco una efficace riflessione (“aforisma”) di Papa Francesco sulla speranza: “La speranza non è passivo ottimismo ma, al contrario, è combattiva, con la tenacia di chi va verso una meta sicura” (Angelus, 6 settembre 2015).