Nei giorni scorsi veniva tratto in arresto un giovane di 33 anni in quanto resosi autore di maltrattamenti ai danni dell’anziano padre in presenza del nonno quasi novantenne.

Il giovane già nel novembre dell’anno 2020 aveva posto in essere una condotta maltrattante nei confronti dell’anziano padre, fatta di percosse, offese, minacce continue e scatti d’ira ed era stato tratto in arresto da personale dell’Arma CC.


Dopo aver trascorso diversi mesi in carcere, il giovane veniva sottoposto all’obbligo di firma dal luglio del 2021.

In data 7 maggio tramite richiesta di aiuto da parte del nonno tramite il Numero Unico 112, personale della squadra volante interveniva prontamente sul posto, ma il giovane si era già allontanato e trovava il papà dello stesso spaventato e agitato tanto da richiedere l’intervento di ambulanza. Dai primi racconti emergeva che il giovane aveva aggredito il padre con violenza, lanciando degli oggetti al suo indirizzo e anche sputandogli in senso di disprezzo, la scena e il timore per l’incolumità dell’uomo avevano visto il nonno nonostante la sua grave disabilità e l’impossibilità a muoversi da solo a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine.

La violenta lite era scaturita per futili motivi connessi alla gestione del nonno  e al suo stato grave di salute.

La situazione veniva immediatamente gestita dagli operatori della volante in codice rosso dato il timore di ritorsione da parte del giovane, le continue aggressioni fisiche anche con lancio di oggetti e le minacce proferite sia al padre che al nonno.

Tempestivamente si richiedeva inoltre l’aggravamento della misura cautelare consistente nell’obbligo di firma e al momento presumibilmente non idonea data la pericolosità del ragazzo.

Per tali  motivi la Corte d’Appello di Genova immediatamente sostituiva la misura in corso con quella della custodia cautelare in carcere a cui gli operatori del Commissariato di P.S. di Sanremo davano immediata esecuzione.