Sabato 14 maggio 2022, alle ore 16, si inaugura presso il Civico Museo Archeologico di Acqui Terme (AL) la mostra “Goti a Frascaro. Archeologia di un villaggio barbarico”, promossa dalla locale Amministrazione Comunale in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo, e con il patrocinio del Comune di Frascaro.

Verranno esposti al pubblico per la prima volta i materiali – oreficerie, ceramica e oggetti in metallo – restituiti dalle indagini archeologiche condotte negli ultimi vent’anni nel territorio comunale di Frascaro, presso un ampio terrazzo fluviale che ha conservato testimonianze di insediamenti pre-protostorici  (dall’età del Rame, al Bronzo finale, sino alla media età del Ferro, dal III millennio al V sec. a.C.). Qui alcune famiglie gote fondarono, alla fine del V secolo d.C., un piccolo villaggio di capanne in legno, seppellendo i propri defunti in un cimitero posto a breve distanza dall’abitato.


I Goti vissero separati dalla popolazione locale latina per quasi un secolo (dalla fine del V al terzo quarto del VI secolo), mantenendo tradizioni tipiche della cultura barbarica: inumazioni entro tronco d’albero, casi di deformazione intenzionale del cranio, tipica delle popolazioni nomadiche, oltre a caratteristici accessori del vestiario emersi dai corredi dalle 35 sepolture messe in luce. Quelle femminili hanno restituito orecchini con pendenti in ambra e vetro, collane con vaghi in pasta vitrea (tra cui una con una zanna di lupo), fibule a staffa in argento dorato, niellato e con almandini di tipologie germaniche, fibbie di cintura dell’abito ad anello in ferro o bronzo, elementi forati in ambra e vetro e anelli in bronzo sospesi alla cintura. Quelle maschili, finora individuate solo eccezionalmente in Italia, prive di armi secondo la tendenza diffusa presso i gruppi “germanico-orientali”, presentano coltello e due fibbie, una in argento massiccio per la cintura e una in ferro per la sospensione della spada. Una moneta in argento con il monogramma di re Teodorico – reperto “simbolo” della mostra e utilizzata come logo – è la conferma della cronologia dell’insediamento  agli anni del regno goto d’Italia (493-553) 

L’esposizione è distribuita in tre sale: la prima destinata all’inquadramento archeologico/territoriale del sito, alle testimonianze pre-protostoriche e ad illustrare i materiali del villaggio barbarico; la seconda alla necropoli e all’esposizione dei ricchi gioielli delle tombe femminili; la terza alle sepolture maschili con i loro corredi, alle analisi di laboratorio (paleobotaniche e antropologiche) che restituiscono aspetti del paesaggio antico e di donne e uomini che lo abitavano, e si chiude con un panorama fotografico delle presenze gote in Piemonte, notevolmente arricchitesi negli ultimi decenni a seguito di indagini archeologiche, a conferma dell’importanza della regione subalpina nel V-VI secolo d.C.

Particolare attenzione è riservata alla didattica, grazie ad una importante attività di collaborazione con l’Istituto Superiore G. Parodi/Liceo Artistico “Jona Ottolenghi” di Acqui Terme; tramite un piano formativo di collaborazione con il Museo di Acqui, gli studenti che parteciperanno al progetto contribuiranno, sotto la guida di docenti ed archeologi, alla realizzazione di parte dell’apparato visivo e ricostruttivo a supporto della visita alla mostra, e ad alcune delle attività didattiche e di approfondimento rivolte ai visitatori. 

«L’esposizione sul villaggio barbarico di Frascaro, che sarà visitabile fino al maggio 2023 – precisa il Conservatore del Museo di Acqui Germano Leporatiè un’ulteriore testimonianza del lavoro che il Civico Museo Archeologico sta svolgendo in questi anni, in collaborazione con la Soprintendenza, per dare risalto ai tanti i eccezionali ritrovamenti e siti archeologici del nostro territorio, i cui materiali sono custoditi presso i nostri depositi museali. L’obbiettivo del nostro Museo è quello di far conoscere a tutti, turisti e acquesi, la ricchezza del nostro patrimonio culturale e di promuoverlo in sincronia con le comunità locali. Quest’esposizione rende fruibili al pubblico per la prima volta materiali eccezionali di un periodo storico molto particolare, quello del regno romano-barbarico dei Goti, ed arricchisce enormemente l’offerta espositiva del Museo con reperti straordinariamente affascinanti e suggestivi».

La mostra sarà visitabile a partire da sabato 14 maggio 2022, con orario 10-13 /16-19.30 (dal martedì alla domenica) al Civico Museo Archeologico di Acqui Terme, presso il Castello dei Paleologi (Via Morelli 2).