Nei decorsi mesi di dicembre e gennaio una serie di rapine in farmacia aveva messo in allarme gli esercenti la professione della provincia, che avevano sollecitato un intervento mirato delle Forze dell’ordine e, in particolare, dell’Arma atteso che diversi eventi erano stati commessi dove l’unico presidio di polizia è costituito dai Carabinieri: allora, i militari avevano articolato una serie di servizi di osservazione presso le farmacie ritenute più esposte – sulla base di un’analisi dei reati commessi coerente con le modalità di esecuzione adottate – nel corso dei quali avevano presidiato costantemente più di una decina di obiettivi, svolgendo parallelamente le attività di polizia giudiziaria del caso.

Le farmacie sono state colpite ad Arma di Taggia il 7 dicembre; a Ospedaletti il 18; il 20 a San Lorenzo al Mare; a Sanremo il 5 gennaio, con un “bottino” di diverse migliaia di euro. L’evento che arrecò il maggior danno economico fu però commesso a Finale Ligure il 15 gennaio, quando l’autore della rapina si impossessò di 10.000 Euro.


La fortuna per l’autore allora giocò un ruolo importante, atteso che il soggetto riuscì ad allontanarsi, pur se già individuato dai Carabinieri, che riferirono all’A.G: il presunto responsabile del fatto, infatti, venne catturato dai militari di Albenga e di Sanremo il 7 febbraio successivo e trasferito in carcere.

Oggi si chiude il cerchio anche per i Carabinieri della Compagnia di Sanremo: le indagini eseguite dal NORM, il cui esito è stato compiutamente riferito alla Magistratura imperiese, ha fatto sì che la Procura – che ha indirizzato fin dalle prime battute l’azione investigativa degli operanti – fosse determinata a chiedere al G.I.P. la misura cautelare più grave, notificata al presunto autore, detenuto a Sanremo.

Nell’evoluzione investigativa sono stati fondamentali gli elementi raccolti nei minuziosi sopralluoghi: le testimonianze delle vittime, le immagini dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati, l’individuazione esatta degli indumenti del soggetto e la riconoscibilità di particolari atteggiamenti e movenze, nonché i mezzi di trasporto utilizzati (la sua autovettura, uno scooter e un monopattino asportati per le finalità illegali, tutti rinvenuti e restituiti ai proprietari). L’azione investigativa, come accennato, è stata integrata da un impianto preventivo e di controllo del territorio assolutamente straordinario, che ha impegnato tutte le articolazioni del Comando Provinciale, proiettate a scongiurare l’esecuzione di ulteriori delitti nel momento emergenziale.