Un’impennata del 39,4% di contagi da Covid in soli 4 giorni a Tortona! Prima di spiegarvi alcuni dei motivi per cui si registrano questi dati mai avuti prima nemmeno con la prima ondata in città, però, facciamo il punto sulla situazione.

I dati sulla diffusione del contagio di oggi, sabato 8 gennaio, a Tortona, sono i seguenti: 698 persone residenti in città risultano positive al Covid-19 (+197 rispetto a lunedì scorso); secondo i dati diffusi dall’Asl Al in ospedale si trovano ancora 20 pazienti positivi al Covid, 4 ricoverati nel reparto di terapia intensiva, 2 in semintensiva, mentre gli altri sono sottoposti a cure di media intensità.


Scorrendo questi numeri la prima cosa che balza all’occhio é che su 197 nuovi positivi nessuno é stato costretto al ricovero in ospedale a Tortona o se lo é stato, contemporaneamente é stato dimesso qualcun altro perché 20 erano i ricoverati al nosocomio cittadino lunedì scorso e tanti sono rimasti.

La risposta a questo dato arriva dal fatto che questa variante omicron del virus, pur essendo molto contagiosa, stando ai dati, sembra molto meno pericolosa delle precedenti ed infatti, sempre ai numeri giornalieri ufficiali divulgati dalla regione Piemonte che pubblichiamo quotidianamente, 3 persone su 4 affetti da questa nuova variante a livello regionale sono asintomatici cioé non presentano alcun sintomo.

E allora perché così tanti contagi?

Le risposte sono diverse e la prima arriva dai vaccini: secondo alcuni studi il vaccino – anche con tre dosi – preserva solo in parte dal contagio (si parla di circa il 50%) per cui siccome molti dei vaccinati convinti di essere immuni al virus, tengono un comportamento sbagliato senza usare correttamente la mascherina (magari tenendo il naso fuori che equivale a come non averla) e lo fanno al coperto o in caso di assembramenti anche all’esterno, la diffusione del virus cresce.

Un comportamento simile, purtroppo, si verifica anche in ascensore, luogo ideale per il contagio, dove molti se ne servono sprovvisti di mascherina o non indossata correttamente.

Altro luogo possibile per contrarre il virus é il locale al chiuso dove si fanno i tamponi: se non viene areato spesso il rischio che nell’aria possa esserci il virus cresce.

A questi due esempi se ne potrebbero aggiungere molti altri, tutti legati a tre semplici fattori di protezione che diversi non rispettano: uso delle mascherine, distanziamento e pulizia. Già perché il virus può rimanere sugli oggetti e anche per qualche tempo.

Questi comportamenti ovviamente coinvolgono tutte le persone indipendentemente dal fatto che siano vaccinati o meno.

Poi un volta preso il virus l’essere vaccinati fa la differenza perché negli ospedali tre su quattro – secondo le statistiche – non sono vaccinanti.

Credo però che bisognerebbe guardare meglio quest’ultimo dato rispetto a quanto stanno facendo molti nostri colleghi: il dato che deve far riflettere é esattamente il contrario e cioé che circa il 25% di coloro che finiscono in ospedale sono vaccinati quindi se il vaccino é utile (e chi scrive é ovviamente vaccinato) perché riduce la gravità dei sintoni, non li cancella del tutto per cui certe persone che contraggono il Covid possono veramente avere problemi di salute anche se sono vaccinati.

Questo deve farci capire che gli effetti del Covid variano in base a ogni singolo individuo a seconda delle sue patologie, che il vaccino può essere utile ovviamente, ma in che misura?

La prima accortezza che dobbiamo avere, quindi, é fare tutto il possibile per non prenderlo questo Covid, anche nella variante Omicron, perché comunque, vaccinati o meno il rischio di avere sintomi (e anche gravi) c’é. Poi ovviamente questo dipende da ogni singolo individuo come per tutte le altre malattie: dove la risposta immunitaria varia a seconda della singola persona perché a differenza dei vaccini tradizionali a cui siamo stati sempre abituati che portavano immunità (anche temporanea come l’antitetanica ad esempio) questo vaccino non la porta ma riduce solo il rischio di contrarre la forma grave del virus.

Per questo motivo é necessario avere più accortezza, ed utilizzare quelle protezioni che ci accompagnano ormai da quasi due anni, nella speranza che le prossime varianti siano ancora meno letali di questa e alla fine il virus possa veramente trasformarsi in poco più di un’influenza.

Angelo Bottiroli

PS. Questo articolo non é basato su opinioni personali ma su basi e ricerche scientifiche della Comunità internazionale pubblicate in lingua inglese su alcune autorevoli riviste del settore come ad esempio https://www.bmj.com/coronavirus

Suggeriamo di dare un’occhiata alla tabella interattiva al https://www.bmj.com/content/375/bmj-2021-065312 basata su studi scientifici spiega la differenza tra distanze, uso della mascherina locali all’aperto e al chiuso ed era riferita alla variante Delta che si diffondeva molto più lentamente, figuriamo con la Omicron.