Ad aprire i lavori della XV edizione della Giornata Scientifica dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, quest’anno dedicata al binomio salute e ambiente, sarà la lectio magistralis di Carla Ancona, ricercatrice del Dipartimento di Epidemiologia del Lazio e Coordinatrice della Rete Italiana Ambiente e Salute (RIAS).

La cornice di riferimento entro cui si inserisce la relazione dal titolo “Inquinamento atmosferico e salute: le opportunità offerte dal PNRR” è quella dell’approccio One Health, ovvero un modello sanitario basato sull’integrazione di discipline diverse e sulla convinzione che salute umana, animale e ambientale siano indissolubilmente correlate. Il focus sull’inquinamento atmosferico, che rappresenta anche una delle aree di ricerca delle Unit aziendali, risponde a un problema molto sentito a livello globale ma in particolar modo nella provincia di Alessandria, dove anche l’85% degli intervistati attraverso una survay dell’Azienda Ospedaliera sulla percezione delle patologie ambientali ha indicato proprio l’inquinamento dell’aria come la principale causa di malattie legate all’ambiente.


L’inquinamento atmosferico illustra bene la relazione tra salute e clima anche nell’ottica dei co-benefici. – osserva Carla Ancona – Prendiamo ad esempio le polveri sottili. Nel settembre scorso l’Organizzazione mondiale della sanità ha dimezzato il limite suggerito per il PM 2,5 da 10 a 5 microgrammi per metro cubo (anche se l’Europa mantiene la sua norma a 25 microgrammi). Sappiamo che in Italia la concentrazione media di queste polveri è di 16 microgrammi per metro cubo ma nelle città della pianura padana la media sale a 20 microgrammi, con picchi fino a 28, perché qui c’è la maggiore densità urbana e di impianti industriali, e condizioni meteorologiche che favoriscono l’accumulo delle polveri sottili nello strato basso dell’atmosfera. Il cambiamento deve partire proprio dalle città. – prosegue l’epidemiologa – Qui infatti vive il 70 per cento della popolazione italiana e aumentare gli spazi di verde pubblico potrebbe attenuare le “isole di calore” urbano e insieme permettere ai cittadini di respirare e fare attività fisica. Le azioni necessarie a mitigare il cambiamento climatico avrebbero dunque anche un beneficio sulla nostra salute”.

La giornata proseguirà sempre all’insegna dell’epidemiologia con l’aggiornamento delle attività del Centro Studi Patologie Ambientali afferente al DAIRI diretto da Antonio Maconi, poi con un approfondimento sulla ricerca delle professioni sanitarie e sulla rete che si sta costruendo per supportarla, sulle attività condotte al Presidio Infantile nell’ambito del Centro Bosio per le patologie gastrointestinali pediatriche e al Presidio Borsalino, sede del Corso di Laurea in Fisioterapia dell’UPO, in tema di ricerca e didattica. Nella sessione pomeridiana, infine, dopo la presentazione della Rendicontazione Scientifica del 2020 – con l’analisi dei risultati scientifici e degli indicatori che rendono l’Ospedale di Alessandria un soggetto ‘produttore’ di ricerca che si inserisce nella media degli IRCCS italiani – verrà spiegato il ruolo della biblioteca biomedica a supporto dei ricercatori, il valore aggiunto che può fornire la ricerca manageriale alle attività ospedaliere e si concluderà con un’altra fondamentale sinergia, ovvero quella con il Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale per quanto concerne in particolare le attività dei laboratori di ricerca.

Per partecipare alla Giornata Scientifica: http://ow.ly/w8r550GEqLF