Particolare attenzione è dedicata della Polizia di Stato, in particolare nella sua attività di controllo dei trasporti, alle norme di tutela ambientale e al contrasto del traffico illecito di rifiuti. A tal proposito, a seguito di alcuni controlli d’istituto operati nelle scorse settimane dalle pattuglie della Sezione Polizia stradale di Alessandria – Sottosezione di Ovada -, è emerso che alcuni autocarri trasportavano irregolarmente “pneumatici fuori uso”, i conseguenti e mirati approfondimenti investigativi hanno consentito di individuare un luogo dove questo materiale veniva depositato abusivamente.

Nello specifico il personale preposto all’attività di indagine della Polizia Stradale di Ovada, partendo proprio dalle contestazioni amministrative per oltre 6.300 euro, relative alla mancata tracciabilità del carico trasportato, elevate a diversi autotrasportatori fermati e controllati sulla tratta alessandrina dell’autostrada A/26, si è insospettito ed è riuscito, collaborando con i colleghi della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Genova, a delineare tutti i contorni di un vero e proprio traffico di rifiuti  individuando i punti di partenza e di destinazione della merce e a raccogliere precisi elementi indiziari a carico dei responsabili.


Si identificava così un genovese che esercitava l’attività di autoriparazione e sostituzione pneumatici in un comune della provincia del capoluogo ligure, luogo da cui risultavano essere partiti i carichi e nel quale esercitava l’attività abusiva di gommista, e si individuava un capannone con adiacente terreno, in un comune dell’alessandrino, dove veniva rinvenuto un deposito di pneumatici fuori uso, un’autovettura parzialmente bruciata, un motociclo fuori uso e varia attrezzatura d’ufficio fuori uso.

A vario titolo emergevano precise e circostanziate responsabilità in violazione delle norme in materia di tutela ambientale (decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152), in capo al soggetto genovese e al proprietario dell’immobile del comune alessandrino, per aver realizzato e gestito un deposito abusivo ed incontrollato di rifiuti pericolosi e non.

Il tutto veniva sottoposto a sequestro e messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria Alessandrina che sta valutando i fatti anche rispetto ad altre posizioni emerse nel corso delle indagini.