Dopo mesi di stop forzato di tutte le attività, finalmente domenica due maggio le ragazze ed i ragazzi del Gruppo di Alpinismo Giovanile della Sezione novese del Club Alpino Italiano sono tornati ad indossare gli scarponcini ed a calcare i sentieri dell’Appennino Ligure.

Dopo aver raggiunto Masone (in provincia di Genova) e aver lasciato le auto presso la frazione Cappelletta (in proposito un sentito ringraziamento va ai genitori che hanno accompagnato i figli consentendoci così di mantenere il necessario distanziamento anche durante il viaggio), siamo saliti sino ad intercettare l’Alta Via dei Monti Liguri. Lasciata sulla sinistra la strada sterrata che sale al forte Geremia e che avremmo poi percorso al ritorno, abbiamo proseguito lungo l’Alta Via senza affrontare particolari dislivelli fino alla ripida salita che conduce alla cima del Bric del Dente (1.107 m s.l.m.).


I giovani alpinisti, che erano stati preventivamente suddivisi in tre gruppi in base alla classificazione tipica del C.A.I. basata su un connubio di età ed esperienza, hanno affrontato la salita con tre obiettivi diversificati:

Il gruppo di prima fascia che comprende ragazzi in età comprese tra i 7 e gli undici anni ha raggiunto il bivio da cui si diparte la ripida “direttissima” dove hanno potuto fermarsi a giocare sulle facili roccette circostanti.

Il gruppo di seconda fascia che comprende ragazzi in età comprese tra gli undici ed i quattordici anni, superato il bivio, ha raggiunto la cima del Bric percorrendo la via normale leggermente più dolce.

Il gruppo di terza fascia che comprende ragazzi in età comprese tra i quattordici ed i diciassette anni ha invece affrontato la direttissima che conduce alla vetta.

I tre gruppi si sono poi ricongiunti al Forte Geremia dove si sono potuti rifocillare prima di fare rientro al punto di partenza percorrendo però un sentiero diverso rispetto a quello di salita.

Il forte Geremia è una interessante fortezza militare dell’Appennino Ligure occidentale, che sorge (ad un’altitudine di 806 m s.l.m.) sull’anticima orientale del Bric Geremia dal quale prende il nome, un rilievo del crinale appenninico principale. Il forte fu costruito dal genio militare del Regno d’Italia, verso la fine del XIX secolo e formava un complesso di fortificazioni che, assieme alla vicina Batteria Aresci (ora semidistrutta), aveva lo scopo di controllare il passo del Turchino e le valli adiacenti. Le due costruzioni difensive, circondate da un notevole fossato, furono dotate di un telegrafo e di una strada militare permettendo così un rapido collegamento viario e di comunicazione. Presidiata fino alla prima guerra mondiale la Batteria Aresci fu interessata il 28 gennaio del 1914 da un’esplosione della polveriera che, oltre a causare la morte di alcuni soldati, danneggiò alcune parti della batteria. Successivamente abbandonata, principalmente per mancanza di utilizzo bellico, della batteria rimangono ancora oggi visibili il corpo di guardia e l’antistante piazzale dove, a fianco, sorgevano le postazioni di fuoco e la caserma. Il forte Geremia si presenta invece come una caserma in pietra su due piani e in discrete condizioni strutturali nonostante l’abbandono dopo la seconda guerra mondiale. Secondo studi approfonditi la caserma poteva contenere più di cento unità di truppa e l’armamento era composto da otto cannoni. La polveriera, isolata da un’intercapedine ad anello, fu ricavata all’interno del monte Geremia e ancora oggi una galleria-corridoio permette di raggiungerla dalla caserma. In un’estremità della caserma è presente una caponiera avente lo scopo di controllo dell’ingresso, del piazzale antistante e soprattutto della strada di accesso al forte.

Sicuramente la giornata dal punto di vista meteorologico non è stata ottimale in quanto segnata da nuvole basse, vento e temperature non consone al periodo, inoltre le regole sul distanziamento comunque condizionano i comportamenti anche in escursione, ma tali erano la voglia di ripartire e l’esplosivo entusiasmo dei nostri ragazzi che abbiamo vissuto un giornata felice finalmente a contatto con la natura e la montagna.