Rassegnazione e realismo. Sono queste le due componenti che bloccano i progetti di vacanza degli italiani stando all’indagine di fine febbraio condotta da Swg per conto di Confturismo Confcommercio. Quasi 9 su 10, tra gli intervistati, avevano infatti già previsto per Pasqua uno scenario di peggioramento della situazione, o al massimo di stabilità, con il permanere di limitazione agli spostamenti che, dall’inizio della pandemia, “chiudono” di fatto il turismo, anche quando le attività sono virtualmente aperte.  

Il 43% che avrebbe voluto fare una seppur breve vacanza a Pasqua non si sarebbe comunque mosso dalla propria regione, o al massimo sarebbe andato in una regione confinante pernottando 1 o 2 giorni, prevalentemente in case di proprietà, in affitto o di amici e parenti.


Nonostante gli italiani si aspettino buoni risultati per il Paese e l’economia con l’insediamento del governo Draghi – 6 su 10 pensano che saprà rilanciare l’economia e gestire efficacemente l’emergenza sanitaria – questo stenta a tramutarsi in effettive prenotazioni e voglia di partire. 

L’indice di fiducia si assesta ormai da 3 mesi su valori piuttosto bassi raggiungendo, a febbraio, quota 50 su 100, 10 punti sotto febbraio 2020. Il 37% degli intervistati dichiara che quest’anno farà meno vacanze dell’anno scorso,

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