Ben ritrovati ad un nuovo appuntamento di approfondimento con i mercati, focus 31 agosto – 4 settembre c.a.

Settimana positiva per quasi tutte le asset class azionarie sulle principali piazze finanziarie internazionali [indice GLOBALE, azionari MSCI World +1,3%; indice USA, azionari S&P500 +2,0%; indice JAP, azionari NIKKEI 225 +0,7%]; lieve segno meno per i titoli obbligazionari, che comunque tengono [indice ITALIA, obbligazionari GOVERNATIVI -0,9%; indice EURO, obbligazionari CORPORATE -0,4%; indice EURO, obbligazionari HIGH YIELD +0,2%; indice USA, obbligazionari GOVERNATIVI -0,4%].


Le divise EUR/USD -1,2% perf. ultima settimana, -6,1% perf. da inizio anno cioè il dollaro si è leggermente indebolito; le commodities invece per ciò che concerne l’oro +2,0% perf. ultima settimana, +29,7% perf. da inizio anno ovvero si è rafforzato mentre il petrolio è stabile a 0,0% perf. ultima settimana, -30,2% perf. da gennaio 2020. 

Per quanto poi riguarda i principali indicatori della scorsa settimana, abbiamo la seconda lettura del Pil americano, 27/8, che ha mostrato un miglioramento rispetto al dato della prima lettura, con la decrescita trimestrale che si è attestata a -31,7% t/t, anche se significativamente più severa rispetto a quella del Pil del primo trimestre. La revisione al rialzo è stata dovuta in particolar modo alla maggiore spesa governativa e ad una decrescita di consumi personali e investimenti in magazzino minore di quanto stimato in precedenza.

Per quel che invece riguarda l’aggregato monetario M3 nell’Eurozona, 27/8, ha mostrato una crescita del 10,2% a/a a luglio, superiore a quella del 9,2% a/a di giugno. A dare supporto alla rilevazione è stato l’aumento del 13,5% a/a della massa monetaria M1; i prestiti alle famiglie sono aumentati del 3,0% e quelli alle imprese non finanziarie sono saliti del 7,0%, in lieve diminuzione se comparati al +7,1% di giugno.

L’indice di fiducia dei consumatori degli Stati Uniti calcolato dal Conference Board, 25/8, ha sorpreso in negativo, diminuendo a 84,8 ad agosto dai precedenti 91,7. Il miglioramento del mercato del lavoro e la forza dei mercati azionari, che hanno ormai raggiunto stabilmente valori superiori a quelli precedenti lo scoppio della pandemia, non sono riusciti a sostenere il sentiment economico assai influenzato dalle incertezze derivanti dall’avvicinarsi delle elezioni americane e dalla diatriba con la Cina.

L’indice Ifo tedesco, 25/8, è migliorato ad agosto a 92,6 punti dai 90,4 precedenti. Sia la componente della situazione corrente che quella delle aspettative hanno segnato un rialzo nel mese in esame, passando a 87,9 e a 97,5 rispettivamente. La rilevazione ha quindi confermato come l’economia, seppure ancora influenzata in negativo dall’attuale pandemia, possa proseguire la fase di recupero cominciata negli ultimi mesi nonostante il nuovo aumento di contagi in Germania abbia creato ulteriori insicurezze.

Infine il Pil 2Q – lettura finale in Germania, 25/8, è dato che ha confermato come il forte impatto dovuto allo scoppio del Coronavirus e il significativo rallentamento economico abbiano causato uno shock in termini economici superiore a quello mostrato durante la crisi del 2008. Il Pil tedesco del 2Q si è infatti contratto del -11,3 a/a (un valore di poco migliore al -11,7% a/a della prima lettura), proseguendo il trend sfavorevole del primo trimestre (periodo in cui la crescita è stata del -2,3% a/a).

Giulia Quaranta Provenzano