Un Giorno di Pioggia a New York è un film del 2019 scritto e diretto da Woody Allen.

Commedia romantica interpretata da Timothée Chalamet, Elle Fanning, Selena Gomez, Jude Law, Diego Luna e Liev Schreiber racconta di Gatsby Welles, intelligente ed eccentrico figlio minore di una ricca coppia newyorkese che accompagna la sua fidanzata Ashleigh nella Grande Mela affinché possa intervistare, per il giornale del college, il regista Roland Polland.


Come ricordò lo storico dell’arte Philippe Daverio “Lui, Gatsby, prodotto tipico della buona società cittadina; lei, Ashleigh, abbiente e non meno veramente di provincia. E negli U.S.A. essere di provincia non è come esserlo in Europa… I piccioncini se ne vanno a Manhattan per un weekend speciale, eppure lì iniziano due avventure sentimentali e sociali parallele – tra salotti ambiziosi e di moda del mondo dello spettacolo, tema che Woody Allen conosce benissimo! – e le case invece della good society”.

Il ragazzo vorrebbe organizzare dolci sorprese per Ashleigh, che però sempre rimanda ed infine disattende il pianificato perché coinvolta dapprima con Polland che sta vivendo una crisi creativa e vuole farle vedere il suo film ancora inedito, poi con lo sceneggiatore Ted Davidoff il quale – alla ricerca di Roland – nota invece casualmente sua moglie all’ingresso della casa del migliore amico (palese è quindi l’infedeltà della donna, pari comunque a quella del marito).

Giunta da sola agli Studios, Ashleigh incontra Francisco Vega, un celebre e fascinoso giovane attore che la invita a trascorrere il pomeriggio in sua compagnia. La ragazza col divo beve e fuma sino a che, portata da Vega nel suo appartamento, stanno per avere un rapporto sessuale – interrotti tuttavia dall’arrivo inaspettato della fidanzata della star, occorso che fa sì che Ashleigh scappi di nascosto dall’uscita di sicurezza. Nel frattempo l’abile e fortunato giocatore d’azzardo Gatsby ha già visto in tv la compagna di college, definita la nuova fiamma di Francisco.

Alla sera Welles va quindi senza la fidanzata alla festa organizzata dai propri genitori, quantunque in compagnia di una escort. La madre di Gatsby scopre immediatamente la professione dell’accompagnatrice, del figlio, e la allontana. Rivela così, subito dopo, all’erede che anche lei è stata una prostituta e proprio in un incontro occasionale ha conosciuto il consorte. Se non che i due si innamorarono e grazie ai proventi del precedente lavoro di meretrice gettate le basi dell’attuale fortuna di famiglia.

A fine serata, Ashleigh e Gatsby si rincontrano nella camera dell’hotel. La mattina la giovane gli racconta tutte le disavventure vissute e, in apparenza ritrovatisi, fanno una passeggiata in carrozza per Central Park. È quando sta per iniziare a piovere e la ragazza non sembra essere particolarmente entusiasta del paesaggio che Gatsby comprende quanto siano incompatibili e di come invece lui, a differenza di lei, ami la vita nella metropoli e specie se piovosa.

Alla sei del pomeriggio il giovane si reca sotto l’orologio dello Zoo del parco nella Uptown, che sa essere il luogo preferito di Shannon (sorella di una sua ex, nonché conosciuta in modo fortuito dopo aver incontrato un suo vecchio compagno di scuola che stava girando un cortometraggio e gli chiede di sostituire l’attore assente per una scena che prevede alcune effusioni con la tale). Posto prediletto di Shannon alle 18.00, nelle giornate di pioggia appunto. La ragazza non manca all’appuntamento pronosticato e lì si ha il loro primo bacio, felici insieme nella celeberrima città sull’Oceano Atlantico.     

Ma tutto questo racconto per dire cosa? Per ricordare le parole di Philippe Daverio a proposito della pellicola e di Woody Allen che, l’or detto politico e personaggio televisivo deceduto il 2 settembre 2020 [https://www.oggicronaca.it/2020/09/il-mondo-dellarte-in-lutto-per-la-prematura-scomparsa-di-philippe-daverio-di-giulia-quaranta-provenzano], affermò inoltre – riferendosi proprio al commediografo statunitense “non tradisce mai, ed essendo il newyorkese più newyorkese di tutti condivide la sua percezione della city super smart con il sole e poetica quando piove. Un film leggero, sostenuto da un pensiero profondo e realista”.

È ancora Daverio a definirla una narrazione straordinaria da parte del pure autore Woody Allen, il quale si dimostra “ironico perché descrive con punzecchiature e puntiglio la società bene newyorkese, quella trendy dei party, dei musei, dei viaggi in Costa Azzurra in Francia” e altresì “simpatico dal momento che ha 84 anni ed inscena con affetto la storia di ragazzi giovani” (come il cast, che appare recitare con spontaneità mentre invero sono interpreti usciti dalle migliori scuole di recitazione).

Una New York che, come sottolineato da Philippe Daverio [https://www.facebook.com/16191791954/videos/513563782570247/], diviene una città seducente tra gocce d’acqua e taxi gialli. Il regista di A Rainy Day in New York ci gioca cioè sopra, usando tassì un po’ fuori moda per rendere tutto maggiormente sognante, romantico o elegantemente romanzato. Una Grande Mela attraente, parimenti a ogni elemento che l’ha resa magnetica specie per il cinema, benché per Woody Allen oggi sia una sorta di <<falò delle vanità>> e forse persino ingannevole. Woody Allen che non di meno la restituisce allo spettatore umanissima e lirica poiché in fondo i migliori racconti, quelli più autentici, sono inevitabilmente autobiografici e Un Giorno di Pioggia a New York ne è un eccellente esempio (difatti Woody Allen andava a suonare il clarinetto in alcuni locali di New York aperti a tutti, uomo unanimemente apprezzato per la sua ironia, eleganza ed umanità).

Giulia Quaranta Provenzano