L’assessore Regionale alla Sanità Luigi Icardi ha confermato l’importanza del settore privato nella gestione dell’emergenza Covid e anche nella gestione ordinaria dei problemi della salute dei cittadini e ha confermato che per potenziare l’ospedale di Tortona è indispensabile l’aiuto del settore Privato.

Uno dei vertici del settore privato è Giancarlo Perla, tortonese, che dal 2001 è presidente dell’Aiop, l’Associazione degli ospedali e cliniche private del Piemonte.


Perla, in questa importante associazione, è al suo settimo mandato ma è membro della delegazione italiana nella “Uehp” l’organizzazione europea della sanità privata a Bruxelles.

Non uno qualunque, insomma, ma uno dei tanti tortonesi illustri che ama la sua città Natale e la considera uno dei luoghi ideali dove vivere anche se, per motivi professionali, spesso è costretto a recarsi in altre zone.

Giancarlo Perla, però, vive a Tortona e lui che lavora da una vita nel mondo della Sanità, ha probabilmente sofferto nel vedere l’ospedale di Tortona privato un poco alla volta di alcuni fra i reparti più importanti: Punto Nasciste, Ostericia e Ginecologia, Pediatria, Neurologia, Oculistica, Otorino, Cardiologia, Rianimazione e altri. Adesso che la Regione Piemonte si è accorta dell’errore commesso in passato, che ha portato ad un esponenziale incremento di spesa per la Mobilità passiva (88 milioni di euro all’anno, pari al costo di un ospedale) e ha deciso di porre rimedio ridando dignità all’ospedale di Tortona, Perla non si è tirato indietro andando in soccorso della Sanità Pubblica ed è pronto a dare una mano per il rilancio del nosocomio tortonese.

Questo ovviamente non significa aumento dei costi, anzi, perché è bene ricordarlo la Sanità privata lavora su accreditamento di quella pubblica, per cui l’utente spende la stessa cifra e, in alcuni casi, oltre all’abbattimento dei tempi di attesa, ha servizi addirittura migliori a causa della strumentazione sempre all’avanguardia, cosa che in alcune strutture pubbliche, non succede.

Che la Sanità privata sia importante per il rilancio dell’ospedale di Tortona lo spiega lo stesso Giancarlo Perla, che abbiamo avvicinato per una breve intervista.

“Pubblico e privato sono due componenti di un sistema unico – dichiara Perla – tanto è vero che l’assessore Icardi ha assicurato il proprio impegno per il rinnovo del contratto degli operatori della sanità privata. (Lo scriviamo in un altro articolo – ndr).”

“La Sanità privata – aggiunge Perla – è una realtà profondamente legata al servizio pubblico, insieme al quale costituisce una filiera completa e un motore economico del sistema Italia. Lo sviluppo dell’assistenza sanitaria richiede, anzi, di passare dal concetto di “sistemi misti” – in cui pubblico e privato, pur incrociandosi nella fornitura di servizi, vivono e vengono considerati come separati – alla consapevolezza della necessità di realizzare sistemi “ibridi”, dove non si distingue la provenienza dell’offerta.”

Ed è assolutamente vero: il paziente cronico, infatti, si appoggia indifferentemente a pubblico e privato.

“Questo – aggiunge Perla – contribuisce a cancellare il confine netto tra le due realtà. Restano quindi da perseguire due obiettivi primari: diminuire i tempi d’attesa e contrastare la mobilità passiva interregionale soprattutto nelle aree di confine.”

Proprio per tamponare la Mobilità passiva in ospedali come quello di Tortona, appare indispensabile la collaborazione della Sanità privata che deve viaggiare in sintonia con quella pubblica che da sola non può sopperire a tutte le richieste e le emergenze che si verifiucano di continuo.

“Durante la pandemia, come confermato dai vertici dell’ASL di Alessandria – prosegue Giancarlo Perla – c’è stata una profonda integrazione e un salto nella collaborazione tra Pubblico e Privato e le decisioni strategiche sono state prese insieme. Siamo a disposizione e pronti a lavorare insieme anche per migliorare l’offerta sanitaria dell’ospedale di Tortona contribuendo in maniera importante e mettendo in campo tutte le nostre professionalità, perché l’ospedale di Tortona non merita il ruolo a cui era stato relegato nel periodo pre-Covid. L’ospedale di Tortona è una struttura importante che va recuperata e deve tornare ad avere reparti importanti in grado di dare quella risposta sanitaria di cui i tortonesi hanno bisogno e che è stata spostata altrove.”

L’idea di un coinvolgimento della Sanità Privata per far rinascere l’ospedale di Tortona non è nuova: noi lo avevamo già anticipato il 20 dicembre scorso in un articolo ed è ritornata in auge in questi giorni dopo la riunione dell’ Aiop al Circolo di Lettura di Tortona che ha segnato un momento particolare, ma solo una stretta collaborazione tra la sanità pubblica e quella privata può potenziare i servizi ospedalieri garantendo su tutto il territorio strutture efficienti e d’eccellenza. Dal binomio pubblico/privato il sistema sanitario esce rafforzato.

“L’emergenza covid ci ha insegnato che il sistema Sanitario è sostenibile se si uniscono le forze – prosegue Perla – Da ieri ricevo molte telefonate di persone del mondo della sanità tortonese, e non solo, che mi incoraggiano nell’impresa ma mi dicono anche che qualcuno si è irritato. Sono ovviamente gratificato dai consensi ed attento ai dissensi perché dietro ad ogni posizione c’è sempre una motivazione che può essere ideologica, politica, pragmatica o solamente personale. Alcune sono superabili, altre no.”

Naturalmente non c’è ancora un’intesa per la gestione dell’ospedale di Tortona come conferma lo stesso Perla: “Una decisione di questa portata – aggiunge – non può e non deve essere calata dall’alto ma deve maturare nel tessuto politico, sociale ed economico della città. Nei primi giorni della settimana continuerò gli incontri con i rappresentanti delle forze politiche, riprenderò i contatti con il mondo che ruota dentro ed intorno all’ospedale, medici di base sopratutto. Se il consenso sarà vasto l’operazione potrà essere realizzata in brevissimo tempo e credo che i vantaggi saranno apprezzati da tutta la città. Sono anche disponibile ad un incontro con la popolazione se qualcuno vorrà organizzarlo.”

“I tortonesi – conclude Perla – hanno diritto ad avere un ospedale di livello, dotato dei maggiori servizi sanitari e se noi del Policlinico di Monza, possiamo fare qualcosa per raggiungere questo obiettivo, siamo pronti. In provincia abbiamo svolto un ruolo determinante, riconosciutoci dal direttore sanitario dell’Asl. Nella fase di emergenza 3 strutture su 4 hanno garantito i ricoveri a pazienti Covid che gli ospedali pubblici non riuscivano ad assicurare.”

Una rinascita dell’ospedale in sinergia, che non significa consegnare l’ospedale di Tortona al privato, tutt’altro. Parliamo infatti, di una gestione in sinergia affinché l’ospedale ‘Santi Antonio e Margherita’ non solo possa ritornare un’ospedale di eccellenza com’era in passato, ma molto, molto di più.

Angelo Bottiroli