Giulia Quaranta Provenzano è la giovane dianese che da alcuni anni sta favorevolmente impressionando le Giurie internazionali di centinaia di Concorsi Letterari. Ed ecco ancora un riconoscimento importante per la trentenne: il Premio Speciale della Giuria al Premio Le Occasioni, organizzato dall’Associazione Mondo Fluttuante.

Al Concorso hanno partecipato un totale di 791 ufficialmente iscritti, di cui il 90% circa degli autori (cioè 704) proprio alla Sezione Poesia Singola a tema Covid-19 nella quale la Quaranta Provenzano è risultata premiata.


Il componimentodi Giulia, dal titolo Riposino in pace/ I nonni, del mondo, recita: “Questa non è una poesia,/ non sono versi qualunque/ bensì sono io, io stretta a Voi// ché Non ci sono parole adeguate/ a balsamo o per quanto meno/ lenire un poco certi dolori/ tanto imi, intimi/ e riservati, ma eccomi/ qui comunque,/ vicino, sinceramente,/ col cuore/ a chi lo ha spezzato// Tale è un periodo buio, si è/ bombardati di dati a riempire tabelle/ e grafici che non restituiscono né danno/ il senso a ciò che mai nessuno potrà/ neppure minimamente/ e lontanamente quantificare:/ l’inestimabile valore degli affetti,/ quegli affetti che dell’amore hanno/ e sempre conserveranno il senso./ Cura, generosità spontanea e  disinteressata,/ gentil attenzioni di cui i nonni per primi/ e assai sono stati e sono il più potente motore./ Le loro mani spesso, negli anni a trascorre/ inesorabili ed inclementi, forse scarne/ tuttavia così confortanti e caritatevoli/ mentre gli occhi, talvolta spenti e spersi/ nel ritornare al passato qual unico presente,/ attori della memoria di famiglie/ e comunità. I nonni, gli anziani sono/ e resteranno in eterno il diamante più puro/ e luminoso a faro d’esistenze anche/ e grazie  soprattutto ad essi possibili;/ una generazione, quella degli avi,/ che probabilmente oggi più velocemente/ se ne sta andando nell’ultima battaglia/ – la guerra, loro, l’hanno già vissuta! –/ che non possono affrontare perché/ con un nemico, questo, invisibile/ quanto troppo vile./ Nonni dunque che se ne vanno in silenzio,/ nel silenzio ma i cui insegnamenti rimangono,/ sono incisi nel petto e che nessun rumore/ o la privazione di voce ridurrà mai/ alla mancanza di realtà/ o insignificanza.// Un abbraccio, forte>>.

Ed è, poi, Giulia Quaranta Provenzano ad affermare: “Ringrazio di cuore l’Associazione Mondo Fluttuante per l’apprezzamento a me rivolto. Io non oso immaginare la mia vita se non avessi potuto godere dei miei nonni, soprattutto da bambina, quando si è delle sorta di spugne e si imprimono i più robusti ricordi ad accompagnare per sempre. Non so come si riesca a trovare pace dopo la loro dipartita, poiché il mio volo è dall’infanzia stato intrapreso nella certezza che – pur a non poter soltanto librarsi leggeri a sfiorar i dì, ma nella burrasca di questi – non sarei stata sola ad cercar di acciuffar gioie. Io adoro i miei nonni, coloro che mi infondono quiete, quella delle acque che non alcuna corrente scompone, almeno nel mostrarsi e darsi a sguardi che si amano vicendevolmente tanto …Mio nonno Enrico si è ammalato d’improvviso, un fulmine a ciel sereno, quando ancora era nel pieno delle forze e dopo la nonna non ha emotivamente retto il colpo eppure, allorché il mondo mi pare crollarmi addosso, penso agli affetti e a come una loro semplice frase, un loro piccolo gesto silenzioso sapeva infondermi coraggio e tranquillità. Ed è appunto in tal cassetto della memoria che attingo nel provare a non demordere mai”.