Il museo civico archeologico Di Tortona sta diventando realtà: la prima sala é praticamente pronta e le altre due, con ogni probabilità verranno ultimate nei prossimi mesi: si spera già alla fine dell’anno comunque la prossima primavera. I soldi per allestirle ci sono già.

Questo è emerso dal presentazione che si è svolta ieri, venerdì 3 luglio, a Tortona per quanto riguarda l’allestimento del museo cittadino chiuso da oltre trent’anni.


Si è trattato – come stato detto durante l’incontro – della prima pietra di quella che sarà una delle più importanti strutture storiche tortonesi.

L’appuntamento che avrebbe dovuto svolgersi in occasione della festa patronale di San Marziano, rinviato a causa del Coronavirus, si è svolto in due momenti: il primo presso la sala consiliare del municipio con l’illustrazione del lavoro svolto finora e del progetto in itinere; il secondo direttamente a Palazzo Guidobono dove è in corso di svolgimento l’allestimento della prima parte del museo cioè le tre sale al pianterreno.

La prima sala che apre la visita alla struttura, praticamente ultimata, è visibile anche dall’esterno grazie alle vetrate e dell’ingresso del museo.

Ad aprire lavori in municipio è stato il Sindaco Federico Chiodi che ha spiegato come la realizzazione del “nuovo“ museo civico archeologico di Tortona sia stata possibile grazie ad un importante sinergia tra tutti i soggetti operanti, prima di tutto il Comune di Tortona e la diocesi che si scambiano abitualmente i reperti manufatti in una collaborazione che vede i due musei (Il Museo diocesano attualmente in funzione presso l’ex seminario vescovile e il futuro museo civico presso palazzo Guidobono) piena di sinergie. Federico Chiodi ha sottolineato l’importanza anche della Fondazione Cassa di risparmio di Tortona e dell’Ubi banca, nonché della Fondazione Cassa di risparmio di Alessandra e di tutti i soggetti che stanno collaborando ormai già da diverso tempo per realizzare questa importante struttura sulla storia della città.

“Abbiamo già una struttura molto importante a Tortona -ha detto Chiodi- ed è il Museo del Divisionismo che è un vero e proprio fiore all’occhiello di Tortona, adesso, a breve contiamo di riaprire anche il museo civico archeologico nato dall’ex museo romano.”

La parola poi è passata al vescovo di Tortona monsignor Vittorio viola che ha sottolineato come questo sia un passo importante e che dà lustro alla città grazie alla disponibilità del Comune di Tortona e di altri soggetti.

Il rappresentanti della Soprintendenza archeologica del Piemonte, Gian Battista Garbarino, invece, ha detto che questa è una prima pietra e rappresenta un passaggio dalla fase progettuale alla fase pratica.

“A Tortona – ha detto Garbarino – c’è un ingente patrimonio di materiale archeologico molto importante e il museo svilupperà le singole e tematiche. Dovrà essere un museo particolare con il coinvolgimento del pubblico perché oggi, i musei, non sono più solo un luogo di raccolta di reperti ma uno spazio per relazionarsi e un’occasione di ritrovo tra le persone. Il museo è uno strumento di democrazia partecipata che consente a tutti di approfondire la cultura e le conoscenze e lLa giornata di oggi simboleggia l’inizio di un cammino molto importante“.

La Conservatrice del Museo di Tortona, Paola Comba ha sottolineato i passi del percorso e le difficoltà dovute ai vari interventi di pulizia dei reperti e agli spostamenti annunciando anche la sistemazione all’interno del museo di due importanti donazioni che andranno a valorizzare ancor di più la sezione archeologica.

LA STORIA DEL MUSEO ROMANO DI TORTONA CHIUSO NEL 1989

L’ha illustrata brevemente Luisa Iotti, funzionario del Comune di Tortona con cinque date sottolineando come si articoli in a diversi momenti.

Il primo nel 1896 91 quando il 29 luglio di quell’anno il Comune e palesò l’esigenza di realizzare una sala apposita per mettere reperti storici, sigilli ad altre strutture della città. L’anima di tutto questo fu Aristide Arzano a cui è dedicata alla piazza antistante palazzo Guidobono, proprio dove si trova la sede del futuro museo. Arzano nel 1905 riuscì a realizzare una sala espositiva proprio nell’ex palazzo comunale in via Ammiraglio Mirabello, oggi sede della biblioteca civica. Lì venne collocato per la prima volta il sarcofago di Elio Sabino uno dei reperti più importanti ed è anche il secondo reperto che apre il futuro museo civico archeologico di Tortona.

La seconda data sulla storia del museo e a riguardo il 1955 quando tutti i reperti vennero portati a palazzo Guidobono nelle tre sale al pianterreno dove rimasero fino al 1989 quando il museo venne chiuso.

Una struttura che venne chiusa soprattutto dopo il dopo che l’ex sindaco Giuseppe Bonavoglia, storico locale, nel 1977 inizio a sottolineare il fatto che più che un museo, quello romano, era un deposito di reperti messi alla rinfusa senza un ordine cronologico e senza un’adeguata protezione. Poi nell’ottobre del 1989 il museo venne chiuso proprio ma a causa della mancanza di sicurezza sia per i reperti sia per il pubblico che poteva visitarlo.

Ultima data importante è il 2019 cioè lo scorso anno quando dopo trent’anni esatti e il museo torna a vedere la luce un lunghi progetti che sono stati realizzati nel corso degli anni e finalmente è grazia. Anche a Giambattista Garbarino hanno trovato l’approvazione e possono ad essere finalmente e realizzati grazie anche agli sponsor.

LA SITUAZIONE OGGI E LE PROSPETTIVE

Nel frattempo negli ultimi trent’anni sono stati ritrovati ingenti reperti archeologici, un patrimonio importante custodito in vari musei del Piemonte. Patrimonio che, una volta che il museo sarà interamente realizzato, dovrebbe ritornare a Tortona.

Per ora i soldi ci sono solo per allestire e le altre due sale, guarda caso quelle in cui era custodito il museo romano mentre la terza sala, che poi sarebbe la prima che apre il percorso di visita, è stata ricavata dal portico che anni fa era l’aperto e oggi è stato chiuso con ampie vetrate da dove è possibile vedere dall’esterno anche i reperti.

Gli sponsor hanno già finanziato i soldi per le due sale e che dovrebbero o concludersi come detto fra pochi mesi, poi rimarrà da vedere il resto della struttura che dovrebbe trovare spazio anche nelle sale sotterranee ma di questo si parlerà nei prossimi anni.

Quello che conta, ora, è avere le prime tre sale e si tratta solo di una questione di tempo.

“Il luogo scelto per il museo di Tortona – ha detto il progettista Roberto Nivolo – è un posto fantastico e vederne la luce significa che tutti i sogni possono realizzarsi se si ha la forza e la volontà di farlo. Il percorso non è stato facile anzi, è stato difficile e faticoso ed è nato nel 1993 quando la Giunta comunale di allora predispose un maxi progetto di ristrutturazione di tutto palazzo Guidobono un terzo del quale era dedicato al museo.“

Manuela Marini della biblioteca civica di Tortona, sottolineato la costante crescita dell’attività didattica nella quale si inseriranno anche le visite al museo una volta che verrà inaugurato. Nel 2019 sono stati ben 8.000 gli studenti che hanno seguito nell’attività didattica della biblioteca.

L’incontro presso il municipio è stato chiuso dall’assessore alla cultura Fabio Morreale che ha sottolineato come la giornata di ieri fosse al tempo stesso un punto di arrivo perché la prima sala del museo è praticamente pronta mancano solo le didascalie e poco altro ma al tempo stesso anche un punto di partenza, una proiezione verso il futuro. ù

“La manifestazione di oggi – ha detto Morreale – avrebbe dovuto essere presentata i primi di marzo ma è stata rinviata per il covid. Noi però non abbiamo mollato e abbiamo continuato. A Tortona c’è tanta cultura e la città deve andare avanti con passione e determinazione. Ora siamo vicini alla meta di avere il nuovo museo, molto importante per le future generazioni che vedranno la storia di Tortona.”

La delegazione si è poi spostata presso le sale del museo dove sono stati illustrati alcuni dei reperti già esposti, visita e che illustriamo con le immagini di seguito.

L’incontro in Municipio