In questo nostro appuntamento settimanale – come di consueto – partiremo dall’approfondimento dei mercati, analizzando le performance dei tali e i fattori che ne hanno influenzato l’andamento. Ci concentreremo poi, infine, sulle variabili macro-economiche da monitorare.

L’ultima settimana di giugno si chiude con un leggero segno meno per i mercati azionari internazionali, cioè essi continuano il trend laterale iniziato nel sesto mese dell’anno [indice GLOBALE, azionari MSCI World -1,7%; indice USA, azionari S&P500 -2,1%; indice JAP, azionari NIKKEI 225 -2,0%; indice EURO, azionari MSCI EURO -0,4%; indice ITA, azionari FTSE MIB -0,2%; indice EMERGENTI, azionari MSCI EMERGING -0,6%]. Bene invece i mercati obbligazionari, che si sono dimostrati oltremisura resistenti [indice ITALIA, obbligazionari GOVERNATIVI +0,1%; indice USA, obbligazionari GOVERNATIVI +0,5%], bene pure le divise EUR/USD [+0,2% perf. ultima settimana e -0,3% perf. da inizio 2020] e le commodities con l’oro che si conferma sempre difensivo [+1,0% perf. ultima settimana e 16,8% perf. da inizio 2020] mentre arretra di un poco il petrolio [-1,9% perf. ultima settimana e -35,0% perf. da inizio 2020].


Abbiamo inoltre già visto all’interno dei mercati azionari un trend leggermente diverso, che si è sviluppato da inizio anno, tra mercati sviluppati (quindi America ed Europa) e mercati emergenti. E dove siamo arrivati? Se fino a fine marzo i mercati hanno performato in modo quasi identico, ovvero durante la fase di discesa hanno perso tutti molto, ossia quasi il 30%, nella fase di risalita i mercati emergenti sono rimasti un po’ più indietro e perciò si è aperto un differenziale proprio di performance. Questo differenziale parrebbe tuttavia non aver ragione di esistere in quanto nell’attuale momento i mercati emergenti hanno delle valutazioni assai interessanti, più basse rispetto a quelle dei mercati sviluppati, dunque sono meno cari ma, per contro al fatto che i primi sono meno cari, ci sono delle attese di crescita del Pil di tanto più benigne per i detti mercati emergenti – si veda meglio ciò che si è posto a focus, a codesto proposito, al link www.oggicronaca.it/2020/07/economia-outlook-dei-mercati-2020-focus-22-26-giugno-di-giulia-quaranta-provenzano

I mercati sono stati aiutati altresì dai dati macro, in particolare dagli indicatori anticipatori di giugno. Tra quelli che abbiamo posto sotto la lente d’ingrandimento ci sono il PMI che, sia in Europa che in America, ha sorpreso in maniera notevolmente positiva così come l’Ifo tedesco e gli ordini di beni durevoli in USA, dato storico quest’ultimo, che ha stupito in rialzo a maggio.

In ultimo va sottolineato che la settimana dal 29/06 al 03/07 è stata dominata da dati macro americani, in ispècie un indicatore che ha sorpreso davvero parecchio al rialzo è stato quello sul mercato del lavoro con un deciso incremento del numero degli occupati a 4,8 milioni di unità a giugno dopo l’aumento a 2,5 milioni a maggio. Allo stesso tempo, il tasso di disoccupazione è atteso proseguire il miglioramento cominciato lo scorso mese: dal 13,3% di maggio si pensa, difatti, si posizionerà su un livello dell’11%. Questo significa che negli Stati Uniti l’economia è in ripresa e si attende in ripresa, perché i dati sul lavoro danno un’indicazione di quelli che poi saranno i consumi futuri, e il Pil americano conta giustappunto sulla crescita dei più volte citati consumi.      

Giulia Quaranta Provenzano