Leggere parole come quelle di Francesca Patton, scrittrice pluripremiata a livello nazionale per le sue opere letterarie (saggistiche e di narrativa) è qualcosa che fa immensamente piacere soprattutto perché giungono inattese da una persona che nulla ha da guadagnare elogiando un giornalista che abita a centinaia di Km da lei.

La lettura dei mio primo libro “Le Tre scelte della vita” però deve averla davvero colpita ed è per questo che la ringrazio per la splendida recensione, una delle più profonde che abbia mai ricevuto.


Francesca ha compreso lo spirito e l’essenza di questo saggio e l’essere paragonato a Jean Paul Sartre è sicuramente un onore per il sottoscritto.

Certe sue parole mi hanno commosso e per chi mi conosce sa che non lo faccio tanto facilmente. Grazie Francesca, per ciò che hai scritto, ma soprattutto sono orgoglioso che la lettura del mio libro ti abbia lasciato qualcosa dentro e ti abbia fatto provare emozioni perché, in fondo è questo che io desidero lasciare a chiunque legge un mio scritto, fosse anche solo un articolo.

(a.b)

LE TRE SCELTE DELLA VITA

Francesca Patton

Leggere “Le tre scelte” è non sentirsi soli. È sentire che accanto c’è qualcuno di onesto e trasparente che ti prende per mano e con amore e umanità ti porta il proprio punto di vista sulla vita, sul mondo, sulla quotidianità.

Il saggio, edito da Edizioni Leucotea, si compone di tre sezioni e in ciascuna parte l’autore, il giornalista Angelo Bottiroli, inserisce frammenti di giornalismo.

Sono esperienze che rallentano un po’ il flusso dell’analisi e consentono al lettore di conoscere più da vicino l’autore stesso. Si arriva alla nascita di Oggi Cronaca e si intravede la cittadina di Tortona con le sue peculiarità e ambiguità. Si vedono le persone che la animano, le vie, le situazioni, le piccole scene di quotidianità e le emozioni che si provano a Tortona così come nel resto d’Italia e probabilmente del mondo.

Le parole di Angelo lentamente diventano come quelle di un padre e la lettura matura paragrafo dopo paragrafo e ci si ritrova davanti a tematiche come il successo, il sesso, i figli, il matrimonio, lo scopo della vita, la morte, la malattia, il suicidio e Dio.

Libri come questo sono perle rare; sono portali verso l’essenza e vanno goduti così come le api fanno col nettare e gli orsi col miele.

Angelo parla anche di sè, ma lo fa con discrezione, mantenendo quella distanza necessaria tra due intelligenze che si incontrano (in questo caso tra quella dell’autore e quella del lettore). Ed è anche in questo aspetto che arriva totalmente l’amore con cui Angelo ha realizzato quest’opera.

L’amore, infatti, non è fusione, ma necessita di distanza, quella stessa che il filosofo esistenzialista J.P. Sartre osserva nella sua opera “L’essere il nulla”. Siamo esseri liberi e per questo dei “nulla d’essere” dice Sartre e Angelo Bottiroli sembra seguirlo in questo suo lavoro nel modo in cui si pone: con garbo e rispetto.

E poi spuntano delle frasi, a metà opera, che lasciano il lettore sorpreso e commosso. A proposito dell’ideale più grande che può spingerti ad andare oltre alla morte stessa Angelo dice: “Per me è stato scrivere questo libro, cioè la sfida di trattare tutte le situazioni e i problemi che può avere una persona oggi, nel tentativo di fornirle qualcosa che possa aiutarla a vivere meglio nella società attuale”.

Ed è così che con penna e carta Angelo si è fermato a riflettere, a osservare il mondo (il suo mondo e il nostro mondo) e ha deciso di stendere quest’opera – riprendendo la terminologia sartriana – per l’altro da sé.

“Le tre scelte” ha il dono di toccare corde profonde e di condurci a comprendere che il bello è nel “qui e ora” e non servono musiche di sottofondo e inquadrature mozzafiato per rendere la propria esistenza felice, al contrario, appare necessario togliere, rallentare e osservare per godersi a pieno ogni frangente, ogni “granello di tempo” di quella clessidra che chiamiamo vita.

Francesca Patton