Sulle persone affette da Coronavirus tra le mura domestiche (e sono davvero tante) purtroppo non ci sono dati disponibili perché di fatto non sono censite, ma per quanto riguarda quelle ricoverate presso l’ospedale di Tortona i dati ci sono e quelli degli ultimi giorni lasciano ben sperare.

Sotto questo aspetto si registra una diminuzione dei casi. Ecco la sequenza secondo i dati ufficiali forniti dal Comune di Tortona.


Martedì 31 marzo: 100 ricoverati di cui 44 tortonesi

Mercoledì 1° aprile: 100 ricoverati di cui 42 tortonesi

Giovedì 2 aprile: 94 ricoverati di cui 38 tortonesi

Venerdì 3 aprile: 92 ricoverati di cui 37 tortonesi

Sabato 4 aprile 93 ricoverati di cui 35 tortonesi.

Naturalmente questa diminuzione, di per sé, non potrebbe significare nulla perché il numero dei positivi a Tortona e in provincia di Alessandria, continua ad aumentare, però sembra ci sia un leggero appiattimento, una possibilità di vedere la luce in fondo al tunnel, di sperare in una progressiva diminuzione dei contagi fino a ridurla drasticamente e fare in modo che – anche se non dovesse completamente sparire – le strutture sanitarie abbiano la possibilità di respirare e di intervenire tempestivamente in caso di contagio.

L’aspetto più importante in questo caso, però, è non lasciarsi prendere da facili entusiasmi e continuare a rimanere in casa rispettando le norme imposte dal Governo, anche se fuori c’è il sole, In Lombardia si può uscire solo indossando la mascherina e il Piemonte potrebbe seguire a ruota, per cui l’attenzione deve essere sempre.

Abbiamo riflettuto prima di scrivere questo articolo perché consci che potrebbe indurre qualche lettore a facili entusiasmi, ma crediamo che la verità non debba essere taciuta. Inoltre chi usciva prima continuerà a farlo, Certo se dipendesse da noi le avremmo già gambizzate queste persone, ma siccome non possiamo, ci appelliamo al buon senso di tutti consci che chi ragiona non si fa prendere dall’entusiasmo di pochi sparuti dati, per cui come ama ripetere il Sindaco Federico Chiodi: “non molliamo” e andiamo avanti così, rimanendo a casa.