Tutte le più importanti manifestazioni di Tortona sono state spazzate via da questa assurda emergenza dovuta al Covid-19.

Domani, domenica 26 aprile, avrebbe dovuto svolgersi Cantarà e Catanaj, la tradizionale Fiera delle Anticaglie, fra 15 giorni la festa patronale di Santa Croce, in questo periodo anche il Perosi Festival e a luglio “Arena Derthona” ma probabilmente anche quest’ultima non potrà essere organizzata perché gli assembramenti come i concerti chissà fino a quando saranno vietati e anche se la situazione si sbloccasse entro un paio di mesi pensare di assistere ad un concerto distanziati di almeno un metro è impensabile. Inoltre una rassegna come Arena Derthona non si organizza un quattro e quattr’otto ma sono necessari mesi.


Così il prezzo che Tortona (non solo la nostra città, ovviamente, ma tutto il mondo) è davvero pesante: il virus ha spazzato via tutte le più importanti manifestazioni fra cui la stagione teatrale, assaggia Tortona, lo Street Food, l’edizione primaverile del Perosi Festival, Arena Derthona e chissà quanto altro.

Parliamo delle manifestazioni che erano il fiore all’occhiello di Tortona e servivano a richiamare gente in città valorizzando l’economia.

Si potrà organizzare qualche piccola manifestazione estiva come baracche di luglio coi bambini distanziati? Qualche mostra all’aperto con ingressi scaglionati? Qualche cena sotto i portici con tavolini a rigorosa distanza di due metri? Davvero difficile pensare a qualcosa che possa in qualche modo allietare il tempo dei tortonesi che magari saranno tutti rigorosamente in maschera.

Da qui a settembre quindi, probabilmente poco o nulla, e sarà già tanto se, forse, con i dovuti accorgimenti, sarà possibile realizzare l’edizione autunnale della Fiera delle anticaglie, l’ultima domenica di settembre.

Al momento è tutto da vedere, tutto da stabilire finchè avremo oltre 400 decessi al giorno e il virus che continua a circolare.

Ogni ulteriore progetto e considerazione al momento non è ipotizzabile.

Il Virus sta cambiando profondamente le nostre abitudini, gettandoci in un futuro a noi sconosciuto: non sappiamo cosa ci riserverà, non sappiamo come potremo comportarci, se mai e quando riusciremo nuovamente ad organizzare e partecipare ad eventi, soprattutto al coperto, perché se mai rimarranno queste prescrizioni, saranno necessari spazi giganteschi e per contenere qualche centinaio di persone nona sarà sufficiente Piazza Milano.

Siamo di fronte ad un futuro che non conosciamo e non sappiamo come sarà ed è davvero triste, non solo perché questa Amministrazione comunale dopo il ricco calendario delle feste Natalizie chissà cosa avrebbe allestito per la festa patronale di Santa Croce ma perché, forse, bisognerà ripensare tutto il nostro modo di vivere sociale, nella speranza che, chissà fra quanto tempo, effettivamente il vaccino possa funzionare, perché in caso contrario il rischio di una strage su vasta scala potrebbe essere inevitabile.

In questi casi l’unica cosa da fare è un passo alla volta e per chi crede, una bella preghiera a Dio.

Angelo Bottiroli