Nata con ogni probabilità a Casale da famiglia nobile bizantina Adolescente è in sposa a Facino Cane Appena vedova è tra le braccia di Filippo Maria Visconti, un consorte indesiderato il quale architetterà un falso adulterio per condannarla alla pena capitale senza nemmeno essere ascoltata La sua figura ha ispirato Vincenzo Bellini nell’opera omonima; Gaetano Donizetti in Anna Bolena: Chopin, sedotto dall’immagine di Beatrice, prima di spirare ha ascoltato l’aria Angiol di pace dal capolavoro belliniano

Beatrice di Tenda, nobildonna trascurata dalla storia, appena sedicenne è destinata a maritare lo scabro condottiero Facino Cane.


La sua raffinatezza, seppur giovane, emerge, s’istruisce, sa trattare con eleganza tanto da essere  definita dagli studiosi eroina romantica, proprio per le sue spiccate doti al servizio d’un coniuge padrone, come affermano eminenti studiosi, il quale grazie al garbo della sua sposa riesce a conquistare molti feudi, compreso Borgo San Martino a lui tanto caro in quanto è luogo d’origine della famiglia paterna.

Vissuta in un’epoca molto difficile, quando le Signorie sono in fermento, è stata costretta, dopo la vedovanza, convolare a nozze con Filippo Maria Visconti, conte di Pavia al quale porta in dote quattro mila ducati, un patrimonio per quei tempi, eserciti preparati, il dominio su città strategiche quali: Alessandria, Tortona, Novara, Vercelli. tanto per citare le più incisive.

Il nuovo congiunto non è ben lontano d’esser un buon compagno di viaggio: Beatrice è ben voluta, amata a corte, inizia a suscitare le gelosie così, il gentil consorte, non tarda ad accusarla di adulterio.

Catturata con uno stratagemma, rinchiusa nel castello di Binasco, è stata torturata, condannata con un fittizio processo e, senza ogni possibilità di difesa, è stata decapitata, senza il giusto processo, senza prove, senz’essere nemmeno ascoltata.

La citta di Casale, ha celebrato, in varie opportunità, questa sua figlia: nel 1840, in occasione d’importanti restauri al Teatro, è stata allestita l’opera di Vincenzo Bellini Beatrice di Tenda, riproposta nel 2019 in occasione dei seicent’anni dalla scomparsa di quest’importante figlia, dotata d’una spiccata personalità, non corrisposta dai suoi contemporanei, rivissuta nei capolavori di grandi musicisti i quali hanno saputo, con le loro note, esprimere quanto di meglio la vita ha negato a questa illustre figura storica. 

                                                                                     Franco Montaldo