Tortona capitale della Dakar, una delle corse estreme più famose al mondo diffusa in 190 Paesi con tre milioni e mezzo di fans, che nel 2019 ha registrato 543 concorrenti alla partenza di 60 nazionalità. Parliamo di un evento mediatico che prevede ben 1.900 giornalisti al seguito e 1.200 ore di diffusione TV e numeri da far rabbrividire.

Tutti i piloti italiani che vi prenderanno parte si sono dati appuntamento questa mattina, martedì 17 giugno, al teatro Civico di Tortona per l’unico workshop italiano della manifestazione, uno dei 6 allestiti in tutto il pianeta.

A fare gli onori di casa, il tortonese Edo Mossi, che la Dakar l’ha corsa, e il responsabile dell’ASO (Amaury Sport Organisation) Chalerles Cuypers che hanno illustrato ad ogni team i dettagli tecnici della corsa che quest’anno, per la prima volta andrà in Arabia Saudita.

Mossi, che già domani si recherà nuovamente in loco per predisporre i dettagli delle varie tappe, ha proiettato in sala uno stupendo filmato realizzato in Arabia Saudita, terra Selvaggia che nella parte sud è quasi disabitata, per illustrare le difficoltà di una gara che, pur essendo giunta alla sua 42esima edizione, mantiene intatto tutto il suo fascino.


Presente alla cerimonia, oltre al sindaco di Tortona Federico Chiodi e al vice Fabio Morreale, il pluricampione Nasser Al-Attiya, 49 anni, cittadino del Qatar ultimo vincitore della Dakar, al suo terzo successo in questa competizione nonché uno dei tre atleti qatarioti vincitore di una medaglia l’olimpica (Bronzo nel tiro al volo alle olimpiadi di Londra nel 2012) che è stato la star della manifestazione.

per la città di Tortona grande lustro e una figura sontuosa: sia per la splendida location che per il cofeè break a cura del Servizio Catering di Anna Ghisolfi con ogni genere di leccornie dolci e salate e del pranzo a cura del ristorante Montecarlo con gli agnolotti di Tortona.

Un giorno, insomma, in cui Tortona ha vissuto di luce propria un grande avvenimento, unico in Italia.

Di seguito altre immagini dell’evento.

Nasser Al-Attiya al centro