A Pontecurone, Don Aurelio Fusi, direttore provinciale della provincia religiosa orionina “Madre della Divina Provvidenza” a presieduto la Santa Messa nel 147° anniversario della nascita di Don Orione. Ogni anno viene celebrato questo importante anniversario del Santo nel suo paese natale e proprio nella piazza nella quale vi è collocata una sua Statua dal 1983 in occasione della Beatificazione. Il giorno seguente domenica 23, sempre Don Fusi ha presieduto la Santa Messa e processione in onore del Corpus Domini.

A Don Orione vengono dati due nomi: Luigi e Giovanni perché egli nacque il 21 giugno del 1872, giorno nel quale la chiesa celebra la memoria di San Luigi Gonzaga e battezzato il 24 giugno nella Collegiata di Santa Maria Assunta, festa della natività di San Giovanni Battista. Questa annuale ricorrenza viene celebrata il sabato vicino alla data della nascita e quest’anno coincide con la solennità del Corpo e Sangue di Cristo. Davvero significativo perché Don Orione era “un innamorato di Gesù Eucaristia”. Don Fusi nell’omelia a sottolineato come la testimonianza di vita di Don Orione nel compiere le opere di carità   possa avere una concretezza quotidiana anche nella nostra vita. “Il vero cristiano dev’essere unito all’Eucaristia ed allo stesso tempo nell’esercizio della carità


Ed a coronamento di questa ricorrenza, il giorno seguente, domenica 23, Don Fusi ha presieduto la Santa Messa in Santa Maria e la Processione Eucaristica per le vie del paese fino a giungere nella Chiesa di San Giovanni Battista, luogo nel quale Don Orione ricevette la Prima Comunione. Nella riflessione Don Aurelio a posto a tutti questo interrogativo che si trasforma in un concreto invito: “Se Don Orione è stato un uomo eucaristico: perché lui si e noi no?” Due giornate di spirituale grazia dove si è potuto adorare Gesù attraverso gli insegnamenti di Don Orione e tutti coloro che hanno partecipato avranno sicuramente immaginato e pensato a quanto Don Orione si immergeva profondamente nella contemplazione di quel “pezzo di pane” che racchiude il Corpo di Cristo. A tutti l’invito ad essere sempre più membra viva di Lui, pane di vita, per essere nel modo veri annunciatori della Parola di salvezza. Don Orione c’è lo ricorda bene in uno dei suoi celebri scritti: “Tutto deve essere basato sulla Santissima Eucaristia: non vi è altra base, non vi è altra vita, sia per noi che per i nostri cari poveri. Solo all’altare e alla mensa di quel Dio che è umiltà e carità, noi impareremo a farci fanciulli e piccoli con i nostri fratelli e ad amarli come vuole il Signore (…). La migliore carità che si può fare ad un’anima è di darle Gesù! E la più dolce consolazione che possiamo dare a Gesù è di dargli un’anima. Questo è il suo regno”.

Fabio Mogni