I cento anni dalla nascita di Fausto Coppi racchiudono, nelle sue terre d’origine, una chiave di lettura significativa nel rapportare il modo di interpretare la pratica sportiva nell’era dell’ansia da preparazione dettata da una programmazione spesso ossessiva, corredata dalle insidie del ricorso al doping.
Scienza e farmacologia parallele, con i loro effetti distruttivi per l’integrita’ di atleti professionisti e amatoriali, sono state analizzate con competenza capillare dalle istituzioni di settore nel corso del convegno ”Maglia etica antidoping, un simbolo per la correttezza e la lealta’ nello sport, nel solco dei valori vincenti di Fausto Coppi”, riservato dall’Assessorato Sport e Politiche Giovanili agli studenti delle scuole secondarie nell’opportuna location del Museo dei Campionissimi di Novi Ligure.
Dall’ìntroduzione puntuale e articolata del professor Renato Balduzzi, sensibile al tema dalla sua esperienza come Ministro della Salute nel governo di Mario Monti sono partiti gli assist per il generale Adelmo Lusi, comandante generale dei carabinieri del Nas – Nucleo Antisofisticazioni e Sanita’, e per il professor Gianfranco Beltrami, vicepresidente vicario di F.M.S.I. – Federazione Medico Sportiva Italiana – con delega all’antidoping.
Per le forze dell’ordine deputate al controllo e repressione del ricorso ai farmaci vietati, gli interventi operativi si concretano nei due grandi filoni di contrasto al traffico di medicinali sui grandi bazar online e nelle palestre, interfacce di un mercato con un numero trasversale impressionante di fruitori dall’ampio coinvolgimento di sportivi spesso giovanissimi,
L’istituzione dell’ispettore antidoping dei Nas ha ampliato l’operativita’ consentendone l’impiego nelle competizioni per lo svolgimento dei test al termine delle gare accanto a medici e operatori sanitari seguendo i protocolli di Ministero della Salute e Coni.
I dati raccolti confermano il trend gia’ consolidato; discipline di resistenza come ciclismo e sci di fondo restano ampiamente sopra la media annuale dei casi di positivita’ dell’ultimo decennio che si attestano sul tre per cento dei controlli globalmente effettuati in tutti gli sport,
Per i vertici nazionali dei medici sportivi, a vent’anni dal recepimento del codice internazionale della Wada, Agenzia Mondiale per la Lotta al Doping, conta innanzitutto l’approccio culturale rappresentato dalla ricerca a tutti i costi dell’affermazione per il giovane che si avvia alla pratica della disciplina preferita: le pressioni di tecnici, preparatori e, allargando il tiro, degli sponsor innescano la rincorsa alla prestazione dirompente per l’equilibrio psicofisico nel nome del teorico guadagno a molti zeri.
La prima positivita’, con conseguente sospensione agonistica di quattro anni, stronca di fatto carriere sportive concepite in maniera erronea con conseguenze devastanti per il parallelo abbandono scolastico.,
A un mosaico doveroso di massimo rigore nel sanzionare ed espellere figure non solo sportivamente irresponsabili, linea operativa molto gradita dalle classi presenti al Museo,  si allinea il concetto racchiuso nella maglia etica antidoping come simbolo di serena contrarieta’ – rappresentato dall’accettazione spontanea di sottoporsi a controlli a tutela della salute – verso chi non ha la capacita’ di automotivarsi pescando energie nelle proprie risorse naturali per dare il meglio di se in gara.
Una casacca che attesta senso di responsabilita’ non solo sportiva e quindi integrita’ individuale sarebbe sicuramente stata apprezzata da Fausto Coppi: lo e’ stata dal Ministero della Salute, fin dall’esordio patrocinatore del progetto con Renato Balduzzi – e ora tornato vicino grazie alla sensibilita’ della Ministra Giulia Grillo – e poi dal Coni col suo presidente Giovanni Malago’.
Per Novi Ligure uno step innanzitutto culturale in un anno da capitalizzare come capitale internazionale del ciclismo che puo’ proseguire nel tempo con la scrupolosa conservazione delle radici di uno sport da sempre molto amato che, attraverso l’applicazione dei principi di maglia etica puo’ ritrovare sponsor e interessi ad alto livello, scemati da tempo nelle strategie dei grandi brand che respingono fermamente accostamenti al doping.