DOPO QUASI 40 ANNI, I “RAGAZZI” DEL 75° CORSO ALLIEVI GUARDIE DI PUBBLICA SICUREZZA
SI RINCONTRERANNO DOVE TUTTO INIZIO’: IL 2 APRILE 2019, PRESSO LA SCUOLA ALLIEVI AGENTI DELLA POLIZIA DI STATO DI ALESSANDRIA, ANCORA INSIEME, CON LO STESSO ORGOGLIO, CON LO STESSO CUORE INDOMITO

Il 2 aprile 2019, presso la Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato di Alessandria, si terrà il 1° Raduno Nazionale degli Allievi Guardie di Pubblica Sicurezza il cui addestramento ebbe inizio ufficialmente il 1° aprile 1981. All’incontro, al quale parteciperanno anche gli ex Ufficiali che addestrarono i ragazzi delle 5 Compagnie di Allievi, presenzieranno circa 200 persone. 



Il giorno del giuramento del 75° Corso erano circa 750 uomini. Non pochi di quei ragazzi hanno dato la vita per far fronte al loro impegno con lo Stato, mentre altri – anche per motivi di salute – a malincuore hanno dovuto disertare l’evento.


Il 75° Corso riveste un ruolo particolare per la storia dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza perché, di fatto, fu il primo corso a togliere le stellette a seguito della riforma figlia della Legge 121/1981 che porta proprio la data del 1° Aprile 1981, Legge che segnò un profondo mutamento del Corpo con il passaggio da status militare ad amministrazione civile per il personale del disciolto Corpo delle Guardie della Pubblica Sicurezza che, da lì a poco, assunsero la qualifica di Agenti della Polizia di Stato.


Erano tempi difficili per i rappresentanti delle Forze di polizia: il terrorismo ancora non dava tregua e attaccava lo Stato ed i suoi rappresentanti ma tanti di quei ragazzi hanno contribuito fattivamente a combatterlo, consentendo alle istituzioni repubblicane di superare un drammatico momento storico sconfiggendo il disegno folle di chi voleva sovvertirle con le armi. Altri hanno combattuto la feroce criminalità organizzata o contrastato altre forme di illegalità, presidiato il territorio, contribuendo al funzionamento della complessa “macchina” dell’Amministrazione. Tutti hanno fatto il loro dovere e molti, dopo 38 anni, sono ancora sulla strada a contrastare la criminalità e a garantire sicurezza ai cittadini.
Certo è che quando si indossa l’uniforme della Polizia di Stato per tanti anni, gli anni “migliori” della propria vita, questa diventa come una seconda pelle e poco conta se si è ancora in servizio o già in quiescenza, quell’uniforme è ormai parte della vita di ognuno e non verrà mai dismessa.

Così, quando con l’animo agitato e insieme pieno di attese si varca per la prima volta la porta di accesso della Scuola, quel momento resta nell’animo come una istantanea che mai perderà colore o intensità: è come se tutto ciò che si è stati prima o si è fatto nella propria esistenza non sia stato altro che la preparazione a quel momento. I legami di amicizia, di fratellanza e di colleganza che si stringono in quei giorni, in quei mesi, non sempre facili diventano indissolubili.


Ragazzi, quelli del 75° Corso Allievi Guardie di Pubblica Sicurezza, per i quali non contano i quasi quarant’anni che li separano da quel giorno, non conta la distanza che li ha separati, i capelli ingrigiti, l’essere ancora in servizio o non esserlo più: il 2 Aprile 2019, quando varcheranno nuovamente la porta della Scuola di Alessandria, sarà come se il film della loro vita e delle loro carriere venisse riavvolto in un attimo con lo stesso animo di allora, di quel 1° Aprile 1981, data di inizio del corso e giorno che resterà per sempre nella storia della Amministrazione della P.S., perché è come se quel giorno, insieme a quei ragazzi più o meno ventenni, avesse varcato quell’ingresso anche la nuova Polizia di Stato, inizio di una storia nuova e moderna, che arriva fino ai giorni nostri. 


Il 2 aprile – ne siamo certi – vi saranno grandi abbracci e qualche momento di commozione, anche nel ricordare chi purtroppo non c’è più, perché quei ragazzi un po’ cresciuti, tempratisi al fuoco vivo di una professione che rende uomini molto velocemente, non hanno mai perduto la propria umanità, senza la quale l’essere poliziotti sarebbe impossibile, perché solo riuscendo a essere sempre se stessi si possono superare esperienze difficili e prove anche drammatiche che poche altre categorie devono affrontare nel corso della loro vita.


Il giorno del raduno, provenienti da tutte le regioni del Paese, i “ragazzi del 75°” si ritroveranno schierati per l’alzabandiera, esattamente come nei giorni della loro frequenza del Corso, guardando a quel tricolore simbolo di quella Italia alla quale, su quel piazzale, tanti anni fa giurarono fedeltà col cuore gonfio di orgoglio, fedeltà alla quale non sono mai venuti meno e che – nel loro animo – rinnoveranno con lo stesso sentimento, con lo stesso orgoglio di aver vissuto sempre “dalla parte giusta”.


“Forza ragazzi”, ogni compagnia gridi, come allora, il nome del rispettivo simbolo di fierezza e coraggio e che il futuro sia di “buona vita” per tutti.

Per l’organizzazione Pietro Taccogna