“Un Sindaco che in piena notte va a verificare se il sale è stato messo lungo le strade in pieno inverno e alle tre mi manda un messaggio e poi al mattino presto lo ritroviamo al lavoro in municipio. Queste è quello che deve fare un Primo cittadino che ha a cuore la sua città e Bardone lo ha fatto.”

Un episodio raccontato dall’assessore Lorenzo Bianchi a cui si aggiunge il fatto che è la prima volta negli ultimi 40 anni che a Tortona il Sindaco uscente si ricandida per un secondo mandato. Non era mai accaduto dalla fine degli anni settanta ad oggi.


Già soltanto questi due episodi la dicono lunga sull’eccezionalità del Sindaco Gianluca Bardone che ha deciso di ri-candidarsi a alle prossime elezioni comunali in programma il 26 maggio. Una candidatura presentata ufficialmente giovedì pomeriggio insieme alle due liste civiche che portano il suo nome e lo sostengono.

Seguendo la falsariga di quanto abbiamo già fatto in precedente col candidato del centro destra, oggi diamo spazio alle parole pronunciate da Bardone per l’occasione.

“Mi ricandido – ha detto Gianluca Bardone – perché voglio continuare l’opera di rilancio della città e del territorio, un territorio che si è trovato uniti sulle politiche sanitarie. Il mio obiettivo nei prossimi anni è di cementare ancora di più questa unione di Comuni per mettere insieme i servizi e fare rete coi Comuni vicini.”

“Credo – ha aggiunto il Sindaco di Tortona – che sia stata anche al mancanza di continuità e la mancanza di unione del territorio a determinare una forma di isolamento della nostra città e se Tortona è stata messa in disparte credo la colpa è dovuta anche a questo.”

Poi Bardone spiega perché lui si sente Sindaco a tutti gli effetti di Tortona e vorrebbe continuare a farlo: “E’ una lealtà e un amore che sento di avere da sempre per Tortona – aggiunge – amo questa città e per me il fatto di essere sindaco, non è un trampolino di lancio verso altre attività politiche.”

“Ho lavorato per rendere la città migliore – prosegue Bardone – e in cinque anni abbiamo fatto tanto migliorando diversi aspetti come la cultura e le manifestazioni e poi abbiano ridotto il numero dei profughi che sono soltanto 70 mente a Novi sono 200 e ad Alessandria oltre 600. Abbiamo sempre puntato ad una modalità di accoglienza diffusa diversa e strategica e i risultati ci stanno dando ragione. E’ normale che altri candidati e liste ci attaccheranno in campagna elettorale, ma sono anche convinto che il lavoro che abbiamo fatto negli ultimi cinque anni verrà pesato dai cittadini: abbiamo una gestione del teatro che non ha nessuno, 7-8 ristoranti che da giovani a domenica sono sempre sold out e tante manifestazioni che fanno di Tortona una città viva.”

“Uno dei problemi più grandi di Tortona – ha concluso Gianluca Bardone – è la mancanza di lavoro. Gli effetti della crisi si sento e il mondo è cambiato rispetto al passato ma proprio per questo noi abbiamo fatto un lavoro importante: abbiamo approvato un Piano regolatore che sposta aree che da 30 anni non hanno avuto gradimento, individuandone di nuove per nuovi insediamenti e credo che questa ridefinizione delle aree renderà Tortona più appetibile con nuovi insediamenti e nuovo lavoro.”