Venerdi 11 Gennaio ho partecipato, nell’aula magna dell’Istituto “Vinci” ad una vera lezione di Storia. Dal 2015, iniziando con l’anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia, in Alessandria è iniziata la mistificazione dei racconti e conferenze sulla Grande Guerra. Già il titolo scelto da un gruppo di associazioni di volontariato, e sottolineo la loro missione non storica culturale, “L’inutile strage” con la pubblicazione di minuscoli libretti interessanti, ma davvero miseri, ha creato il clima di critica feroce, disfattismo e piagnisteo, contro ogni tentativo di ricordare in modo equo, trasparente, serio e documentato l’evento della IV Guerra d’Indipendenza italiana. Condizionamento e solita farsa “radical chic snobbona sinistra” hanno fatto la parte del leone con la precedente Amministrazione comunale ed hanno continuato con l’attuale, sempre con i soliti metodi del demonizzare tutto ed infilare argomenti diversi a rimorchio della commemorazione della Prima Guerra mondiale, per cui non è possibile mescolare riferimenti continui a Resistenza, Partigiani e repubblica. Finalmente la prof.ssa Maria Canale ha sgombrato il campo da tante ipocrisie : “l’insegnante a scuola dev’essere trascinatore dell’interesse degli studenti, lasciando memoria di quanto spiega, considerando che gli allievi sono in aula per apprendere ed approfondire, restano fuori le ideologie politiche personali di ognuno e si parla del momento storico senza pregiudizi”.

Certamente le Sue parole non sono piaciute a tanti. Mentre un complimento spontaneo è arrivato al termine del convegno: ” fortunati gli Studenti della professoressa Canale, hanno avuto un insegnamento superiore a tanti altri lasciati nell’oblio ” E finalmente alcune verità dette dalla Professoressa : l’inutile strage fu la definizione adottata da tutti i Pontefici a riguardo di ogni guerra, ricordando però che, durante la Prima Guerra d’Indipendenza e successive, lo Stato pontificio aveva un regolare Esercito che mandava a combattere. Le donne furono protagoniste durante la Grande Guerra, emancipandosi in ogni campo, senza distinguere fra Nobildonne e contadine. Nel 1908 iniziò l’attività della Croce Rossa Italiana, promossa dalla Regina Elena che durante il conflitto, trasformò il Quirinale nel primo Ospedale Militare della Nazione. Ci furono donne medico in prima linea, donne giornaliste, donne laureate che poterono prendere ruoli fino ad allora riservati ai maschi. Donne ebree, con qualità superiori ad altre, preparate ed intelligenti per poter colloquiare con dittatori e Sovrani. Non furono donne pacifiste, ma interventiste, e con questa definizione si devono sfatare stereotipi odierni sulla Guerra, che non fu come quelle attuali, ma fu epopea di popolo, arruolato nella maggioranza fra volontari, partiti convinti di dover salvare la Patria. Consiglio a chiunque di invitare la professoressa Canale e proporre l’esposizione della Sua mostra, che ha avuto importanti riconoscimenti nazionali.


Cordialmente 

Carmine Passalacqua