C’è molta attesa a Novi per la riunione della commissione consiliare “Gestione del territorio, attività economiche e turismo” in programma per questa sera, giovedì 24 gennaio, con inizio alle ore 21, presso la sala consiliare del comune e chiamata alla illustrazione ed alla discussione della variante parziale alle aree urbane.

C’è molta attesa per le polemiche seguite alla precedenti due, con la prima andata deserta e la seconda rinviata  dopo le dure prese di posizione della minoranza e la mancanza del numero legale.


Parliamo della commissione “Gestione del territorio, attività economiche e turismo” che è composta da Enzo Garassino, esponente del partito Democratico, Dilva Manfredi di Mdp Articolo 1 per una maggioranza che può vantare anche il presidente, Francesco Andronico, in forza al partito Democratico.

Della commissione consiliare fanno parte anche Fabrizio Gallo, capogruppo consiliare del Movimento 5 Stelle e Costanzo Cuccuru di Forza Italia-Lega. La riunione era stata convocata per mercoledì 9 gennaio ma con numerose assenze. Dilva Manfredi, indisposta, ha delegato a rappresentarla il consigliere comunale del partito Democratico Alfredo Lolaico ma poco prima del suo inizio anche Enzo Garassino ha dovuto dichiarare forfait causa le condizioni di salute.

Condizioni di salute dalle quali era afflitto anche Fabrizio Gallo mentre Costanzo Cuccuru non poteva essere presente a causa di problemi personali ed aveva delegato il collega di partito Marco Bertoli. Senonchè quest’ultimo è un imprenditore agricolo ed un allevatore e proprio nell’ora in cui era stata fissata la commissione consiliare una sua mucca ha avuto un parto.

Così, alla fine, erano presenti solo due esponenti e per fare quadrare il numero legale era stato chiamato il sindaco di Novi, Rocchino Muliere, il quale, accorso prontamente, non aveva potuto fare altro che invitare l’assessore all’Urbanistica a leggere la sua relazione sulla variante all’area urbana e poi chiedere al presidente Francesco Andronico di aggiornare la seduta ad altra data.

La Commissione consiliare è stata aggiornata a giovedì 17 gennaio ed è pure iniziata fra le polemiche della minoranza la quale ha affermato che la data era stata imposta e non scelta.

Una commissione che è vissuta sulle osservazioni della minoranza che ha messo in risalto come si stesse cercando di far passare la variante in tutta fretta e che, comunque, una variante di questa portata non deve essere discussa quando manca praticamente un niente allo scioglimento del consiglio comunale ed alla indizione delle elezioni. Così come è stata rilevata una pubblicizzazione ritenuta non adeguata e che non ha consentito a tutti coloro che avevano una esigenza di presentarla.

Così come hanno messo in evidenza quanto affermato dallo stesso assessore ovvero che nella variante erano raccolte richieste avanzate dai cittadini nell’arco praticamente di vent’anni, dal duemila allo scorso anno.

 “Talune richieste -ha affermato Maria Rosa Serra assessore all’Urbanistica- sono state ripetute nel tempo, altre abbandonate in quanto non più ritenute attuali.” L’assessore ha aggiunto che, a suo dire, la pubblicizzazione della variante è stata sufficiente, effettuata tramite comunicati stampa od interviste rilasciate ai vari giornali cittadini. Una riunione vissuta sulla contrapposizione tra una maggioranza desiderosa di lasciare la parola ai tecnici per una illustrazione della variante ed una minoranza che, invece, voleva calcare sulle questioni politiche. Chiedendo anche spiegazioni anche sul fatto che, a differenza di quanto annunciato in campagna elettorale dall’attuale amministrazione comunale, si era dedicato il progetto di elaborare un piano regolatore per adottare varianti urbanistiche.

“Sarebbe bastato che aveste speso gli ottantamila euro che avete destinato alle consulenze”, ha detto Maria Rosa Porta,  consigliere comunale del Movimento Civico Popolare. Maria Rosa Serra ha rilevato da una parte l’alto costo di un piano regolatore ed anche i tempi necessari per la sua elaborazione e la sua approvazione, aggiungendo che erano stati introdotti cambiamenti urbanistici in città dopo momenti molto partecipati. Citando, come esempio di questa partecipazione, il piano di assetto idrogeologico discusso in molte commissioni consiliari. Sottolineando, inoltre, come anche le precedenti amministrazioni comunali, segnatamente quella di Lorenzo Robbiano, avevano posto fra le loro premesse la necessità di dare un nuovo piano regolatore alla città..

Una affermazione che è stata vivacemente contestata da Enzo Garassino il quale, poco dopo, ha lasciato l’aula per motivi personali. A quel punto Marco Bertoli ha rilevato che il numero legale era, ancora una volta, garantito dalla minoranza consiliare e che pochi, all’interno della maggioranza, volevano autenticamente discutere sulla variante urbanistica.

Gli ha risposto Alfredo Lolaico affermando che, a quel punto, o la minoranza lasciava l’aula consiliare o, comunque, la commissione consiliare andava aggiornata. E così è stato.

 Lunedì 21 altro colpo di scena: non ha infatti luogo la riunione dei capigruppo per fissare la data del consiglio comunale in cui si sarebbe discusso ed approvato la variante urbanistica. Probabilmente lunedì 28 gennaio.

Alla riunione non si presentano i capigruppo delle forze politiche facenti parti della minoranza a cui si aggiunge, a sorpresa, quella di Carmine Cascarino, consigliere comunale del gruppo “20xNovi” e quindi facente parte della maggioranza.

Marco Bertoli aveva annunciato questa posizione a Martina Sciutto, presidente del consiglio comunale che la riunione aveva indetto, quattro ore prima dell’ora fissata.

La riunione non ha quindi luogo, il consiglio comunale non si può più indire e con tutta probabilità verrà fissato per il 4 febbraio mentre era già stata convocata la commissione consiliare per giovedì 24 gennaio alle ore 21.

Il giorno dopo Martina Sciutto, in un duro comunicato, ha stigmatizzato il comportamento della minoranza concludendo “Ogni mancata partecipazione ad una convocazione diramata ai sensi di legge, statuto e regolamento, se preordinata come quella del 21 gennaio, rappresenta una grave mancanza nei confronti dei cittadini i quali hanno eletto i consiglieri comunali per manifestare le proprie opinioni nelle sedi riconosciute dalla legge e dallo Statuto.”

Maurizio Priano