Sfogliamo i giornali distrattamente, attirati dai titoli o dalle foto, oppure, a scuola, ne commentiamo gli articoli con i nostri insegnanti; per alcuni di noi, redattori di classe o impegnati nel progetto di redazione del giornalino scolastico Marconews, i giornali “veri” sono un modello a cui ispirarci, ma non sempre ci soffermiamo a pensare che, anno dopo anno, giorno dopo giorno, nella sua dimensione cartacea come in quella digitale, l’evoluzione della stampa ha puntualmente accompagnato e testimoniato ogni momento delle nostre vite e tutti i momenti ed i cambiamenti storici, economici e sociali del nostro paese, nonché del mondo intero.
La curiosità di sapere come e dove nascono gli articoli della carta stampata è stata esaudita per alcune delle classi terminali dei corsi Amministrazione, Finanza e Marketing e Servizi Commerciali dell’I.I.S. Marconi di Tortona, che sono state ospiti della redazione del quotidiano “La Stampa”, lunedì 10 dicembre, a Torino.
Hostess giovani e preparate ci hanno guidati nella visita al Museo del Quotidiano, allestito nel 2012, e nel percorso “di vita” di questo importante giornale, dalla sua fondazione nel 1867, appena dopo l’unità d’Italia, ad opera di Bersezio e quando ancora si chiamava La Gazzetta Piemontese, fino a diventare una delle testate più lette e vendute della Penisola con il nome che porta, ancora oggi. In uno spazio traboccante di documenti, strumenti e testimonianze tra memoria e futuro, abbiamo seguito, quasi increduli, il racconto dei metodi laboriosi con cui venivano trasmesse le notizie o fatte pervenire le fotografie: dispacci elettrici privati, stazioni mobili, telegrafo, telefoto, dimafono, macchina da scrivere, telefax ed infine terminale portatile, confrontandoli con gli attuali mezzi digitali e tecnologici, computer e tablet, ed abbiamo visto come siano disposte le “ore” del giornale e quali i compiti delle diverse professioni operanti in redazione.
Eugenio Montale, Primo Levi, Leonardo Sciascia, Natalia Ginzburg, Enzo Biagi, Norberto Bobbio e tante altre grandi firme della cultura letteraria e del giornalismo che hanno collaborato con il quotidiano di Torino, hanno lasciato tracce indelebili nella storia della comunicazione e noi li abbiamo ritrovati e riconosciuti sfiorando le loro pagine, i macchinari d’epoca e le postazioni multimediali che consentivano di provare a comporre una pagina di giornale.
Al termine della visita, in rigoroso silenzio, ci è stato permesso attraversare le grandi sale della redazione, dove giornalisti all’opera erano intenti alla stesura dei pezzi del prossimo numero del quotidiano, alle prese con le notizie che leggeremo domani, ma che saranno già superate quando voi leggerete il nostro articolo. Là, sotto i grandi schermi che trasmettevano comunicati provenienti da tutte le parti del mondo e pile di giornali di ogni paese il tempo sembra aver perso la sua naturale declinazione tra passato, presente e futuro: a più di 150 anni dalla sua nascita “La Stampa” è passata dall’era del piombo a quella digitale, dalla fotocomposizione alla videoimpaginazione, ma, sempre, frangar non flectar: l’integrità morale di un professionista dell’informazione non cede a nessuna minaccia o pericolo e, nel restituire al lettore il senso della verità e della storia, gli permette, quasi proustianamente, di ritrovare, nel proprio presente, il senso del tempo.

Teresa Maria Baggini – 3^AR e Gabrielius BOCCHIO – 4^AR
Amministrazione , Finanza e Marketing