La Giunta Comunale di Alessandria, nella seduta odierna, ha approvato una Deliberazione con la quale si intende favorire la realizzazione di percorsi di accoglienza dei migranti che giungono sul nostro territorio, a seguito di invio stabilito — a livello centrale e regionale — quali richiedenti protezione internazionale.

A proporre il testo della Deliberazione, sollecitati dal Sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco, sono stati l’Assessore comunale per i Servizi alla Persona e Politiche sociali, abitative e per la famiglia Piervittorio Ciccaglioni e l’Assessore comunale ai Lavori Pubblici, Patrimonio, Aree verdi, Cimiteri, Welfare animale Giovanni Barosini.

Alcuni presupposti all’atto amministrativo appena approvato vanno sottolineati.

Per un verso, il Protocollo di Intesa proposto a suo tempo dalla Prefettura ai Comuni della provincia di Alessandria in base al quale (articoli 3 e 4) il Comune di Alessandria «individua i servizi di volontariato che possono essere svolti da cittadini stranieri che:

  • hanno presentato istanza per il riconoscimento di protezione internazionale presso la competente Commissione Territoriale;
  • hanno sottoscritto il Patto di volontariato allegato al suddetto Protocollo di intesa;
  • hanno richiesto l’adesione ad un’associazione operante nel territorio dell’ambito ospitante».

Per altro verso, l’esigenza dell’Amministrazione Comunale di concorrere all’integrazione dei migranti nel tessuto sociale cittadino, agendo nel rispetto dei differenti livelli istituzionali di competenza di ciascuna Amministrazione coinvolta nell’emergenza profughi.

Infine, la proposta progettuale (giunta lo scorso 21 novembre) denominata “Il verde del centro città”Percorso di volontariato e integrazione sociale per richiedenti asilo. Si tratta di una proposta — presentata al Comune di Alessandria dall’Associazione di Promozione Sociale Social Domus di Alessandria, dal Consorzio ABC di Alessandria e dall’Associazione RNA Natura e Ragazzi di Alessandria — che prevede «azioni intraprese e da intraprendere da parte dell’Amministrazione Comunale all’interno dei progetti di manutenzione e gestione delle aree verdi con particolare riferimento alla pulizia e manutenzione ordinaria delle aiuole, spazi verdi, aree gioco e fioriere».

“Il verde del centro città” mira dunque a creare percorsi di volontariato per i migranti richiedenti protezione internazionale impegnandoli in attività di valorizzazione del territorio, di pubblica utilità e di integrazione nel contesto locale: tutte finalità che risultano essere in linea e adempiere a quanto previsto dalla normativa vigente e dal Protocollo proposto dalla Prefettura di Alessandria, sottoscritto dal Comune di Alessandria.

Considerando che la proposta — per la quale si utilizzeranno anche alcuni spazi del Giardino Botanico Comunale “Dina Bellotti” per la formazione dei partecipanti al progetto — non comporta alcun esborso monetario diretto a carico dell’Amministrazione Comunale, la Giunta ha dunque deciso di approvare i contenuti del progetto “Il verde del centro città” che, tra l’altro, risultano in linea con le recenti modifiche introdotte dal D.L. del 04.10.2018, n. 113 recante “Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione”, in fase di conversione in Legge.

Complessivamente, l’Amministrazione Comunale rimarca, anche con l’approvazione odierna di questo atto, l’importanza di scelte coerenti al sistema SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), ossia la rete degli Enti Locali che — per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata — accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo.

 

A questo riguardo, il Sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco sottolinea che «già nello scorso mese di settembre, durante il dibattito in merito ai contenuti delle nuove norme nazionali in materia di protezione internazionale e immigrazione, ho sostenuto convintamente la maggiore positività del sistema SPRAR.

È un sistema mediante il quale gli Enti Locali, con il prezioso supporto delle realtà del Terzo Settore, garantiscono interventi di accoglienza integrata che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.

Quello dello SPRAR è un sistema che consente anche una maggiore vigilanza e che — in riferimento ad alcune recenti vicende del nostro contesto territoriale, quale quella bloccata grazie all’Operazione Caporalato che ha posto fine al reclutamento, trasporto e utilizzo di manodopera in “nero” di 18 cittadini extracomunitari — mette in luce maggiore positività: un beneficio complessivo per la comunità locale rispetto ai risultati che, in molti casi, si riscontrano nell’operato dei C.A.S. (Centri Accoglienza Straordinaria) considerando i rischi per la sicurezza pubblica e per l’effettivo rispetto della dignità delle persone derivanti purtroppo da questi Centri».