Egregio Direttore,

nel rallegrarmi per il prestigioso incarico ottenuto dalla concittadina deputato Rossana Boldi, fresca di nomina alla Vicepresidenza della Commissione Affari Sociali della Camera, torno con la memoria alla serata di presentazione dei candidati alle elezioni, con una sala Romita straripante di persone e aspettative, quando la Boldi, iniziando il proprio intervento, sottolineava quella che era l’istanza maggiormente richiesta dagli elettori: la riapertura dell’ospedale.

Con grande coerenza,esordì dicendo che non poteva promettere di riportare l’ospedale a ciò che era, ma allo stesso modo, qualora eletta, si sarebbe spesa senza risparmio di forze per fare quanto possibile in tutela del territorio.

Le urne hanno promosso queste intenzioni, il Governo è nato e sta dimostrando una fermezza di polso piacevolmente sorprendente. La nostra concittadina ha conquistato un posto chiave, che potrebbe permettere l’accesso a interessanti documenti riguardanti quella spending review della sanità che ha penalizzato l’ospedale di Tortona. Tale razionalizzazione, ricordiamolo, avrebbe dovuto mirare a correggere le aree di inefficienza sia a livello gestionale che organizzativo.

Gli interventi in tema di contenimento e razionalizzazione della spesa sanitaria hanno interessato, tra altri temi, anche la parziale riorganizzazione della rete ospedaliera, con i risultati a noi ben noti.

Depotenziando il nostro ospedale la mobilità passiva verso la Lombardia è aumentata e questo è finalmente scritto nero su bianco. Dal 2014, anno della scellerata riforma della rete ospedaliera, i costi per la mobilità passiva sono aumentati di 15 milioni di Euro. Altro che contenimento dei costi.

Deputato Boldi, consideri questi dati, per dimostrare la scelleratezza di una azione sbagliata ed anti economica adottata dalla Regione Piemonte, che ricadrà sulle nuove amministrazioni a venire, in quanto il riparto del fondo sanitario è previsto che venga diluito in più esercizi finanziari, ma impatta prima di ogni altra cosa su un diritto fondamentale dei cittadini, quello alle cure e alla salute.

Lettera Firmata



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