Il nostro giornale non tratta la cronaca giudiziaria, ma stavolta facciamo uno strappo alla regola perché pensiamo che la condanna di un piromane posa fungere da deterrente.

Ci riferiamo al fatto che in questi giorni si è chiuso il processo a carico dell’incendiario seriale della Pineta Mortola. Condannato a un anno e dieci mesi un francese di origine polacche che è stato giudicato colpevole di due dei numerosi incendi boschivi dolosi avvenuti negli anni 2015-2016 in loc. Pineta nei pressi di Villa Hanbury a Ventimiglia. Ricordiamo i fatti. Nel 2015 a seguito di un incendio boschivo in zona Mortola, veniva notata la presenza di un uomo sulla sessantina che una volta partito il fuoco si era dileguato in mare con un natante. Nonostante fosse impegnata nelle operazioni di spegnimento, la Stazione Carabinieri Forestale di Ventimiglia riusciva a scattare le foto dell’imbarcazione e a riconoscere il numero di targa che, con la collaborazione del CCPD di Ventimiglia, consentiva l’identificazione del proprietario. Dalle numerose testimonianze raccolte dalle FF.PP., rilasciate da persone presenti al momento dell’incendio, si individuava un uomo alto circa 1,65 e con un grande tatuaggio sull’omero sinistro.

Il soggetto era stato avvistato più volte nella zona e sempre in concomitanza di incendi boschivi. Nel maggio 2016, durante un incendio in zona Pineta di Mortola, la Stazione Carabinieri Forestale, constatato lo stesso modus operandi e lo stesso luogo dei precedenti incendi, eseguiva indagini volte a ricercare il natante, ancora rinvenuto sul corrispondente litorale. C’era la barca e c’era lo stesso uomo col tatuaggio che si godeva lo spettacolo della macchina antincendio. A definire il tutto la testimonianza di una persona che aveva visto poco prima lo stesso “uomo dal tatuaggio” aver appiccato il fuoco per poi sparire via terra su una Citroen. Grazie alla peculiare attività investigativa antincendio dei Carabinieri Forestale, coadiuvati da personale del Commissariato della Polizia di Stato di Ventimiglia, è stato così rintracciato e segnalato all’Autorità Giudiziaria l’autore dei roghi. Pochi giorni fa la sentenza, con la condanna a un anno e dieci mesi di reclusione, esempio quale deterrente per i malintenzionati che danno fuoco noncuranti del danno che gli incendi provocano all’ambiente ed ai boschi.