Cosa può pensare un turista che legge continuamente che il Golfo Dianese è a rischio di emergenza idrica e titoli allarmistici sui giornali del Ponente ligure sul fatto che in estate c’è il rischio che migliaia di turisti rimangano senz’acqua?

Semplice: prenota altrove e sceglie altri luoghi per non correre certi rischi, perché in vacanza – giustamente – vuole divertirsi e godersi calma e relax. E visto che siamo al mare, deve avere la possibilità di farsi la doccia tutte le volte che vuole per togliersi la sabbia da dosso o per rinfrescarsi. Deve lavarsi per poi uscire la sera a mangiare un gelato, partecipare ad una delle tante manifestazioni o fare qualche acquisto in abiti eleganti.

E’ giusto che i sindaci del Golfo Dianese tengano alta l’attenzione SUL RISCHIO che l’acqua potabile possa mancare, ma se certe parole dette pubblicamente dai Sindaci portano a titoli sui giornali eccessivamente allarmistici, bisognerebbe riflettere se effettivamente sia il caso di fare certe dichiarazioni, anche se giuste e sacrosante, perché si rischia di mettere il carro davanti ai buoi con effetti deleteri per il turismo.

A nostro avviso non si può parlare di emergenza, di calamità e altre cose del genere perché l’acqua del Golfo dianese c’è e il problema sono le  POSSIBILI rotture.

Se non andiamo errati, lo sorso anno durante la stagione estiva ce ne sono state due che hanno lasciato per molte ore i turisti senz’acqua. Fatto gravissimo, è vero, ma non si può continuare a parlare di 42 rotture all’anno.

Un turista che legge che la stagione turistica è a rischio, che manca l’acqua (al presente e non al condizionale) quando non è vero perché l’acqua c’è, e che legge che si deve dichiarare lo stato di calamità e tante altre parole allarmistiche, se ha una mezza idea di prenotare nel Golfo Dianese le sue vacanze, cambia idea e sceglie altre località.

Per questo motivo, certe dichiarazioni pubbliche dei sindaci, seppur giuste e sacrosante, se portano poi certi titoli eccessivamente allarmistici, andrebbero pesate.

Forse bisognerebbe essere più cauti.

Tutti, a partire da certi titoli eccessivamente allarmistici che allontanano i turisti invece di avvicinarli, mettendo a rischio tutti gli sforzi che si stanno facendo in molti settori.

A nostro avviso, poi, i sindaci dovrebbero cercare di far passare un certo messaggio e cioé spiegare che è POSSIBILE che si verifichino rotture dell’acquedotto anche in estate e che l’acqua possa venire a mancare, ma questo non è detto. Dovrebbero forse spiegare, ad alcuni nostri colleghi, i possibili rischi di certi titoli altisonanti.

Si dovrebbe poi riflettere sul fatto che i giornali non li leggono solo i residenti in provincia di Imperia, ma anche altri e che non si può riportare alla lettera ciò che dicono politici e amministratori.

Le parole andrebbero pesate perché possono essere come macigni e creare danni all’economia del Golfo Dianese che si basa esclusivamente sul turismo.

Noi crediamo che i giornali (come i personaggi pubblici) abbiano un grande potere e cioé quello di influenzare – sotto certi aspetti – l’opinione pubblica e il comportamento delle persone.

Per questo motivo un giornalista prima di scrivere dovrebbe valutare gli effetti che le sue parole potrebbero produrre.

Non è un’accusa ma una semplice riflessione di chi ama Diano Marina e il Golfo Dianese ed è cosciente di quanto sia importante il turismo per l’economia della zona.

Angelo Bottiroli