Il Sindaco di Diano marina, Giacono Chiappori, non le manda a dire, e pur preoccupato per eventuali rotture dell’acquedotto che potrebbero creare disagi, soprattutto in estate, dice chiaramente che il Comune non ha soldi per intervenire sulla rete dell’acquedotto.

“Innanzi tutto – dice il primo cittadino – a Diano Marina l’acqua c’è, non è una questione di carenza. E’ bene dirlo e specificarlo. I turisti possono venire tranquillamente adesso, per Aromatica e anche dopo. Il problema, come noto, sono le possibili rotture dell’acquedotto le cui riparazioni potrebbero portare alla sospensione dell’erogazione dell’acqua potabile con evidenti disagi. Confcommercio ha rilanciato un Messaggio che noi avevamo già lanciato prima con Federaberghi andando all’incontro con il Prefetto di Imperia.”

“Avevo ricevuto mandato di andare giù pesante – aggiunge Chiappori – su quelle che potevano essere le ripercussioni se nel Golfo fosse mancata erogazione dell’acqua e ho fatto presente al Prefetto questo problema. Abbiamo avviato un tavolo di confronto che però  non porta da nessuna parte se non arriva qualcuno che decide di agire e noi sindaci non posiamo farlo perché  non abbiamo più capitoli di spesa in capo all’acqua. Abbiamo dato la bollettazione ad altri e non abbiamo più soldi, né capitoli di spesa per intervenire in questa direzione.

Se potesse passare il concetto della somma urgenza del momento sanitario delicato in caso di mancanza di acqua ed avere un capitolo di spesa che arriva dallo Stato direttamente su Rivieracqua allora la cosa sarebbe diversa. Quello dell’acquedotto è un lavoro da fare e credo che possa essere subito cantierabile perché credo che il progetto ci sia già. Mi riferisco anche alla possibilità di rpelevare l’acqua da Andora, passando sull’ex sedime ferroviario in modo da non gravare su Imperia  tenendo presente che l’anomalia sta nel fatto che manca l’acqua quando si verificano rotture a Imperia.”

“Queste sono le urgenze – conclude il Sindaco di Diano Marina -ma se chi si deve muovere non si muove, cosa possiamo farci? E non sono i sindaci a dover agire. Certamente noi facciamo da parafulmine, ma la responsabilità  di tutto questo, non è nostra.”