Nasce a Castellazzo con la vocazione del sacerdozio s’inserisce nell’Ordine dei Serviti La sua esistenza è condivisa fra la Chiesa e la politica

 

Carlo Francesco è prima di tutto uomo di chiesa, proprio per l’amore del prossimo segue il filone politico del suo tempo, sempre accanto ai diseredati.

Stimato dal Pontefice Pio VII, Luigi Barnaba Chiaramonti, per la sua efficace dottrina oratoria, è inviato a Parigi con il Cardinal Consalvi con lo scopo di gettare le basi sul Concordato fra la Santa Sede e la Francia.

Il Santo Padre consacra Carlo Francesco Caselli Vescovo di Parma, Uffizio nel quale ha dimostrato tutta la sua sensibilità di studioso, attento alla società di quegli anni, fervido sacerdote tanto da essere consacrato Arcivescovo di Sida.

La porpora cardinalizia gli è consegnata il 19 agosto dell’anno 1802, con tale autorità assiste al matrimonio fra Napoleone con Maria Luisa d’Austria.

La Pontificia Corte lo invia al Concilio Generale di Parigi: qui ha saputo equilibrare, con la sua innata eloquenza, la libertà della Chiesa nei confronti del potere napoleonico, destando la meraviglia dello stesso Imperatore.

Il Santo Padre offre al nostro conterraneo l’Arcivescovado di Parigi al quale rinuncia, preferendo rimanere a Parma, accanto alla Duchessa Maria Luisa, di cui sarà il consigliere.

La sua preparazione dottrinale emerge meritando l’elezione a priore dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio; in questa veste cessa la sua esistenza. Sarà sepolto nel luogo di culto cattolico più importante di Parma: la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta.

                                                                                         Franco Montaldo